Confindustria affronta l’emergenza coronavirus. A Umbria24, il presidente regionale Antonio Alunni spiega: “L’impatto che sta avendo è pesante e coinvolge tutti i settori produttivi”. Particolarmente colpita la catena dei fornitori: “Ne abbiamo alcuni sia in Italia sia all’estero, nelle cosiddette zone da bollino rosso. La catena di fornitura è pregiudicata e, quando saranno finite le scorte, alcuni siti dovranno fermare le loro attività”.
Rischia dunque di essere pesantissimo l’impatto dell’emergenza sull’economia e sull’industria umbre. Altro problema riguarda le difficoltà nell’organizzare i viaggi di lavoro: “A causa della confusione nelle comunicazioni, stiamo pagando oltre il dovuto. Nella gestione ci sono molte falle e il Paese sta dimostrando di non avere una visione unitaria. Per quel che riguarda l’Umbria, non ci sono state fughe in avanti. Per noi il faro deve essere la salute: come associazione seguiamo in tempo reale la situazione e supportiamo gli associati, partendo dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità e del governo. Bisogna misurare i prossimi passi con serietà, senza comportamenti che possono peggiorare il quadro”.
Giorgio Mencaroni, presidente regionale di Confcommercio, ha invece fatto il punto sul turismo: “Nel breve periodo abbiamo avuto il 70 per cento di disdette, chiediamo lo stato di calamità per il settore. La psicosi da coronavirus si sta dimostrando un nemico estremamente pericoloso e difficile da combattere”. La situazione è in continua evoluzione: “Sappiamo che da maggio in poi in molti stanno considerando la possibilità di non venire in Umbria. C’è l’azzeramento delle gite scolastiche, molti eventi sono stati annullati e altri sono a rischio”.
Difficile la situazione per bar e ristoranti, guide turistiche e piccoli negozi: “Hanno bisogno di interventi urgentissimi”. Confcommercio, oltre ad attendersi aiuti dallo Stato, propone la proroga delle scadenze fiscali e contributive, la moratoria dei mutui e l’attivazione del fondo centrale di garanzia. E ancora: l’utilizzo della cassa integrazione, del fondo di integrazione salariale anche per i dipendenti delle micro e piccole imprese, un sistema di indennità per i lavoratori autonomi, una mobilitazione straordinaria dei piani promozionali per l’export e della diplomazia commerciale a tutela di Made in Italy e turismo. Per i bandi regionali, la richiesta è che slittino i termini per le rendicontazioni.