Corriere dell'Economia
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Ecobonus
  • Sì!Riparte!
  • Community
    • Industria
    • Commercio
  • Sostegno alle imprese
    • Servizi
    • Credito e Finanza
  • Salute
    • Sanità
  • Turismo
  • Food
  • Professioni
  • Regioni
    • Abruzzo
    • Basilicata
    • Calabria
    • Campania
    • Emilia Romagna
    • Friuli – Venezia Giulia
    • Lazio
    • Liguria
    • Lombardia
    • Marche
    • Molise
    • Umbria
    • Piemonte
    • Puglia
    • Sardegna
    • Toscana
    • Veneto
    • Sicilia
    • Trentino Alto Adige
  • Emergenza
  • Ecobonus
  • Sì!Riparte!
  • Community
    • Industria
    • Commercio
  • Sostegno alle imprese
    • Servizi
    • Credito e Finanza
  • Salute
    • Sanità
  • Turismo
  • Food
  • Professioni
  • Regioni
    • Abruzzo
    • Basilicata
    • Calabria
    • Campania
    • Emilia Romagna
    • Friuli – Venezia Giulia
    • Lazio
    • Liguria
    • Lombardia
    • Marche
    • Molise
    • Umbria
    • Piemonte
    • Puglia
    • Sardegna
    • Toscana
    • Veneto
    • Sicilia
    • Trentino Alto Adige
  • Emergenza
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
Corriere dell'Economia
Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

Città toscane, sempre meno negozi e sempre più bar Confcommercio ha presentato ieri (giovedì 20 febbraio 2020) a Roma la quinta edizione dell’indagine sulla demografia d’impresa effettuata a livello nazionale. Confcommercio Toscana spiega i dati che fotografano la situazione a livello regionale negli ultimi dodici anni, dal 2008 al 2019

di Giulia Spalletta
21/02/2020
Condividi su FacebookCondividi su Twitter

Sempre meno negozi, sempre più bar, ristoranti e strutture ricettive. Il trend che ormai da oltre dieci anni sta ridisegnando la demografia delle imprese nelle città italiane è in atto anche in Toscana. Lo confermano i risultati dell’indagine effettuata dall’Ufficio studi di Confcommercio, presentata oggi (giovedì 20 febbraio 2020) a livello nazionale a Roma, alla presenza del presidente Carlo Sangalli.

Ad illustrare i dati regionali è il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “tutte le principali città toscane rispettano l’andamento nazionale, che vede in calo costante la rete distributiva sia nei centri storici sia nelle periferie. Di contro, c’è l’exploit di pubblici esercizi e ricettività, che aumentano con percentuali a due cifre un po’ ovunque”.

In generale, le città capoluogo di provincia della Toscana hanno perduto negli ultimi dodici anni 1.272 esercizi commerciali, dei quali 434 nei centri storici (-7,1%) e 838 fuori (-7,9%), passando dalle 16.748 unità del 2008 alle 15.476 del 2019. Di contro, hanno ‘acquistato’ oltre 2mila attività fra bar, ristoranti e strutture ricettive, delle quali 700 nei centri storici (+21,7%) e 1.341 fuori (+28,8%), passando dalle 7.894 totali del 2008 alle 9.935 del 2019.

Nel caso di Firenze, negli ultimi 12 anni il commercio al dettaglio ha perduto un totale di 258 imprese, passando dalle 5.092 imprese del 2008 alle 4.834 del 2019. E se le prime a scomparire in modo più marcato erano state quelle del centro (passate dalle 1.851 del 2008 alle 1.743 nel 2016, poi risalite di cinque unità per arrivare alle 1.748 di fine 2019), adesso stanno arretrando anche quelle delle altre aree (erano 3.241 nel 2008, 3.183 nel 2016 e 3.086 nel 2019, con una perdita di quasi cento unità solo negli ultimi tre anni). “Segno”, spiega Marinoni, “che la scomparsa dei negozi ora non è più legata, come lo era qualche anno fa, agli affitti troppo alti, per cui molte aziende avevano preferito trasferirsi in periferia, o al cambiamento demografico in corso, con il centro storico sempre più povero di residenti e preso d’assalto dal turismo. Un fatto che rendeva certo più appetibile per un imprenditore aprire un bed and breakfast o un bar piuttosto che un ferramenta. Adesso”, prosegue il direttore di Confcommercio Toscana, “a determinare l’arretramento dei negozi sono la riduzione dei consumi e la pressione fiscale ancora troppo alta che grava su imprese e famiglie e che impedisce di liberare risorse per la crescita”.

A cedere il passo, sia a livello nazionale che toscano, sono soprattutto botteghe di alimentari e bevande, negozi di abbigliamento, calzature, mobili e articoli per la casa, librerie, ferramenta e negozi di giocattoli. Ma è in calo anche il commercio ambulante. Reggono bene invece, anzi sono in crescita, farmacie, tabaccherie, negozi di computer e telefonia. “Qui ha voce in capitolo il cambiamento dei costumi e quindi dei consumi, con le persone sempre più connesse e interessate alla comunicazione, al web e alla salute”, commenta Marinoni. Riguardo alla ubicazione dei negozi, i centri storici restano le aree preferite per chi vuole investire in un’attività commerciale.

“Lo stato di salute del tessuto commerciale è una delle variabili più importanti da misurare per qualificare la vita delle comunità locali”, sottolinea la presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini, “la desertificazione commerciale priva i cittadini di servizi importanti ma soprattutto genera disagio sociale, insoddisfazione, insicurezza. Perché una strada illuminata da vetrine e insegne fa meno paura. Non solo: il deterioramento della rete dei negozi di vicinato abbassa anche il valore immobiliare di interi quartieri, con una perdita di ricchezza che diventa tangibile per tutte le famiglie. Ecco perché Confcommercio monitora con attenzione la demografia delle imprese, cercando un’alleanza con tutti i Comuni per la salvaguarda della distribuzione tradizionale, sia in sede fissa sia su area pubblica, perché anche fiere e mercati sono vitali per le nostre città”.

A livello nazionale Confcommercio nel 2015 ha siglato con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) un protocollo per la rigenerazione urbana, rinnovato proprio lo scorso anno, con l’obiettivo di riaffermare il ruolo centrale del terziario di mercato nello sviluppo delle città.

“La partita del commercio”, spiega la presidente Lapini, “si vince solo se si accompagnano le misure di tutela e valorizzazione dei negozi con progetti più ampi in materia di urbanistica, recupero di spazi e aree dismesse, coesione sociale, innovazione, reti territoriali, infrastrutture, mobilità e rilancio turistico. Insomma, ci vogliono risposte integrate ed è per questo che le Amministrazioni Comunali hanno un ruolo centrale”.

Tags: CDENEWScommercioToscana
Giulia Spalletta

Giulia Spalletta

Cerca

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati

RSS RSS di – ANSA.it

  • Gb rilancia allarme vaccini su variante Sudafrica
    Registrato il primo caso di variante brasiliana, lo riferiscono le autotità tedesche.La Francia chiede il tampone molecolare negativo anche a chi proviene dalla Ue.
  • In campo Spal-Monza
    Serie B
  • Maurizio Costanzo, "mi sono vaccinato e sto benissimo"
    Il giornalista: "Deve farlo pure l'esecutivo"
  • Giorno memoria: Emanuele Filiberto, leggi razziali una vergogna
    Lettera alla comunità ebraica di Roma: 'Non ci riconosciamo in ciò che fece Vittorio Emanuele III: una firma sofferta, dalla quale ci dissociamo fermamente, un documento inaccettabile'
  • Addio a Cecilia Mangini, pioniera del cinema documentario
    93 anni,tra le sue opere All'Armi Siam Fascisti! e Essere Donne
  • Conte ai sindacati: 'Con il Recovery salto di qualità per l'occupazione'
    Quasi tre ore di riunione in videoconferenza con Landini, Furlan e Bombardieri

Copyright © - Tutti i diritti riservati - Corriere dell'Economia è un servizio a cura di Pagine Sì! – P.Iva 01220990558
Corriere dell'Economia è una testata giornalistica iscritta al registro stampa presso il Tribunale di Terni con autorizzazione n. 869/2020

Redazione

Contatti

Privacy

Disclaimer

Nessun risultato
Vedi tutti i risultati
  • Ecobonus
  • Sì!Riparte!
  • Community
    • Industria
    • Commercio
  • Sostegno alle imprese
    • Servizi
    • Credito e Finanza
  • Salute
    • Sanità
  • Turismo
  • Food
  • Professioni
  • Regioni
    • Abruzzo
    • Basilicata
    • Calabria
    • Campania
    • Emilia Romagna
    • Friuli – Venezia Giulia
    • Lazio
    • Liguria
    • Lombardia
    • Marche
    • Molise
    • Umbria
    • Piemonte
    • Puglia
    • Sardegna
    • Toscana
    • Veneto
    • Sicilia
    • Trentino Alto Adige
  • Emergenza