“Programmi occupazionali che – ha osservato il Presidente Mencaroni – si ridimensionano sia su base mensile che trimestrale. A febbraio ’20 le imprese dei settori Industria e dei Servizi, hanno previsto 2.920 nuove entrate al lavoro, costituite per il 79% da lavoratori dipendenti e per il 21% da lavoratori non alle dipendenze. Rispetto a un anno fa il calo è di 130 posti di lavoro (da 3.050 a 2.920), – 4,2%”.
“Restiamo in territorio negativo anche se l’osservazione si allarga al trimestre febbraio – aprile 2020: 210 posti di lavoro in meno, passati in un anno da una previsione di 10.820 posti a 10.610. Anche in questo caso registriamo un arretramento, ma contenuto ad un – 1,9%”.
Salgono i posti di lavoro “stabili”, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, che passano in un anno dal 30 al 34% di tutte le entrate al lavoro previste. Sarà a termine invece il 66% delle assunzioni.
E’ ancora quello dei Servizi il settore che produce più lavoro in provincia di Perugia: il 61% dei posti viene da lì. Così come restano le più dinamiche le imprese con meno di 50 dipendenti, capaci di creare 7 posti di lavoro su 10.
A chi saranno destinati i 2.920 nuovi posti di lavoro di febbraio ‘20? 554, il 19%, andranno a dirigenti, specialisti e tecnici (hi skill), 935, il 32% interesserà giovani con meno di 30 anni, l’11%, 321, sarà destinato a personale laureato.
Se da una parte è sempre molto difficile trovare un lavoro, da parte delle imprese resta complicatissimo reperire i lavoratori giusti. Il dato è pesante: in 43 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà a trovare i profili desiderati.
A febbraio ’20 e per tutto il trimestre fino ad aprile, le professioni più difficili da individuare sul mercato del lavoro della provincia di Perugia saranno “Operai nelle Attività Metalmeccaniche richiesti in altri settori” (difficoltà in 67 casi su 100), “Operai Specializzati e Conduttori di impianti nelle Industrie Tessili, Abbigliamento, Calzature” (difficoltà 64 casi su 100), “Operai Specializzati nell’Edilizia e nella manutenzione degli edifici” (difficoltà 62 casi su 100).