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Vini e oli di qualità, la certificazione resta all’Irvo L'Istituto regionale del vino e dell'olio potrà continuare regolarmente l'attività di controllo e certificazione dei vini siciliani

di Giulia Spalletta
12/02/2020
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Cartellino verde per l’Istituto regionale del vino e dell’olio, che potrà regolarmente continuare l’attività di controllo e certificazione dei vini siciliani a “Do” e “Ig” e dell’olio a “Dop” e “Igp”. La notizia ufficiale è arrivata oggi con una nota del ministero delle Politiche agricole con cui viene revocata la sospensione e confermato l’Istituto quale organismo di certificazione e controllo per tutti i vini e gli oli siciliani a denominazione d’origine. Non sussistono elementi ostativi perché l’Istituto non continui a valutare le produzioni siciliane, recita la nota, affinché possano fregiarsi della denominazione d’origine ed essere sempre più apprezzati dai mercati nazionali e internazionali.

Una convenzione con il dipartimento Agricoltura, che ha messo a disposizione 74 dipendenti qualificati, per implementare le attività ispettive in campo e nell’attività di certificazione; l’approvazione dei bilanci consuntivi dal 2014 al pluriennale 2019/2021, che hanno consentito all’Istituto di essere in regola con la situazione contabile e pertanto di ricevere i trasferimenti regionali atti al suo funzionamento; un piano di formazione a tutti i livelli e per tutti i ruoli ricoperti nel processo di controllo e certificazione; l’istituzione di un “Comitato ricorsi” per i controlli afferenti entrambi i settori del vino e dell’olio, sono soltanto alcune delle azioni poste in essere dal governo Musumeci per il rientro delle criticità, a suo tempo, contestate dal ministero.

«Il governo Musumeci, fin dal suo insediamento – afferma l’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera – ha creduto e investito nelle potenzialità dell’Istituto. Oggi raccogliamo i frutti dell’impegno e dello sforzo profuso e garantiamo, da un lato, gli imprenditori agricoli dell’Isola, che possono contare su un ente certificatore siciliano, riconosciuto dal ministero, in grado di assicurare professionalità e trasparenza, dall’altro assicuriamo allo stesse ente un introito, che vale circa due milioni di euro l’anno, necessario al funzionamento e al miglioramento delle prestazioni che può offrire».

Per avere un’idea, basti pensare che, soltanto nel 2019, sono stati effettuati, nell’ambito vitivinicolo, 1,367 controlli (1034 viticoltori, 108 vinificatori, 218 imbottigliatori, 7 intermediari) e rilasciati 2.638 certificati di idoneità, con una tempistica media di 13,55 giorni, rispetto alla tempistica media registrata negli anni precedenti pari a 14,37 giorni.
«Con soddisfazione – aggiunge il commissario straordinario dell’Irvo, Alessia Davì – accogliamo la decisione del ministero sulla certificazione dei vini siciliani. Il provvedimento chiude una fase di affanni e incertezze per l’ente e ne apre una nuova di prospettive e ulteriore rilancio».

Tags: CDENEWSsettore vinicoloSicilia
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