Secondo la Società Italiana di chirurgia plastica estetica e ricostruttiva la liposcultura è l’intervento di chirurgia estetica più diffuso in Italia. “Si tratta – sottolinea la dottoressa Lazzari – della tecnica per ridurre le adiposità localizzate e modellare la silhouette del corpo, rivolta a chi, anche dopo una dieta equilibrata, un costante esercizio fisico e dopo aver consultato il medico di base, continua ad avere problemi di accumuli di grasso in determinate zone del corpo”. In particolare si parla di addome, glutei, cosce, ginocchia, la schiena o il petto. A rivolgersi a questo tipo di intervento sono soprattutto donne.
“Grazie ai progressi tecnologici – continua la dottoressa Lazzari – è possibile utilizzare gli ultrasuoni per sciogliere gli accumuli adiposi prima di procederne all’aspirazione. Questa tecnica viene denominata VaserLipo e i vantaggi sono molteplici per i pazienti”. Dal punto di vista estetico non si formano avvallamenti o ondulazioni della cute; è un intervento più delicato e meno traumatico per il paziente, con ridotte perdite ematiche e il decorso post operatorio è più rapido e meno doloroso delle tradizionali tecniche di liposuzione.
L’asportazione del grasso in eccesso tramite la VaserLipo avviene, nella maggior parte dei casi, in un’unica seduta presso un ambulatorio chirurgico, in anestesia locale o, al massimo, con una leggera sedazione cosciente del paziente. Prima dell’intervento si disegnano le zone del corpo dove intervenire; quindi, si inietta a livello del tessuto adiposo, della soluzione fisiologica e dell’anestetico locale che aiutano ad indebolire il grasso. Per ogni zona trattata si pratica una microincisione che consente l’introduzione di una sonda in titanio collegata agli ultrasuoni. Il medico chirurgo procede, con movimenti molto lenti e delicati, a sciogliere il grasso e infine, quando è sciolto in modo uniforme, ad aspirarlo.
“Al termine dell’intervento – conclude la dottoressa Lazzari – al paziente verrà fatta una medicazione e applicata una compressione, che può essere una guaina o una calza elastica a seconda della zona trattata. Alla maggior parte dei pazienti bastano circa 48 ore a riposo e una settimana per togliere la compressione e riprendere le normali attività. Il dolore post operatorio è minimo e viene trattato con gli antidolorifici comunemente utilizzati”
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