Poche risorse e burocrazia: sono questi gli ostacoli principali per le imprese umbre. Il dato arriva dal censimento permanente dell’Istat, con i primi risultati che riguardano un campione di quasi 17 mila imprese, 13.500 delle quali hanno da tre a nove dipendenti.
Il 24% delle micro imprese dichiara di non avere difficoltà nel cammino della competitività, così come il 17% delle imprese con più di 100 addetti. Per gli altri, il 33% parla di oneri amministrativi e burocratici tra i principali problemi, il 28,5% di mancanza di risorse, il 24,7% del contesto socio-ambientale sfavorevole, il 25% di una domanda debole o addirittura assente. Meno del 6% delle imprese umbre sente come un disagio quello infrastrutturale.
È il commercio quello dove di più si sente il peso della burocrazia (36%); segue l’edilizia (35%) , l’industria (32%), ristorazione, hotel, trasporti, attività immobiliari (30%). L’industria presenta le percentuali più alte per la mancanza di risorse finanziarie (34%). Il contesto poco favorevole è in cima alla lista dei problemi per il commercio (31%) e i servizi (26%), mentre costruzioni e industria (rispettivamente 20% e 17%) sono dietro.
Spostandosi a esaminare le dimensioni delle imprese, la mancanza di risorse finanziarie è l’ostacolo meno ingombrante per le più grandi, tra 50 e 99 dipendenti e tra 100 e 249 (17% la percentuale per entrambe). Per le micro imprese è invece fattore di grande preoccupazione (29%). Lo stesso dicasi per le piccole, tra 10 e 19 dipendenti (27%). Tra 20 e 49 addetti scendiamo al 24%. Tra l’8 e il 12% viene segnalata la difficoltà a reperire personale specializzato.