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Presentato il fondo d’investimento Fiar Umbria Nel primo giorno, manifestazioni di interesse pari a più di due milioni di euro da parte degli investitori

di Alessandro Pignatelli
07/02/2020
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Presentato ai rappresentanti del sistema produttivo il fondo di investimento Fiar Umbria (Fondo di investimento alternativo e riservato), promosso da Confindustria Umbria con la finanziaria regionale Gepafin e Azimut Libera Impresa Sgr. Si tratta di un fondo che ha il fine di avvicinare gli investitori alle imprese umbre ed è la prima iniziativa di questo genere in Italia.

Solo nella giornata di presentazione, ci sono state manifestazioni di interesse per oltre 2 milioni di euro. Attraverso Sgr autorizzata Azimut, il progetto prevede di costruire un fondo a vocazione regionale. Gli strumenti a disposizione vanno dal classico fondo di investimento al basket bond. A presentare il progetto c’era il presidente di Confindustria Umbria Antonio Alunni, il consigliere delegato per il Credito e la Finanza di Confindustria Umbria Silvio Pascolini, il presidente Gepafin Spa Carmelo Campagna, il fondatore e presidente di Azimut Holding Pietro Giuliani.

A illustrare le condizioni di adesione a Fiar Umbria è stato Matteo Bruni, Partner Azimut Libera Impresa Sgr, insieme a Marco Campagnacci, Team Manager Umbria Marche Azimut.

Alunni ha spiegato: “Si tratta di una iniziativa innovativa nel panorama nazionale. Parliamo spesso di finanza alternativa a supporto di iniziative industriali, ma non sempre si riesce a renderla accessibile alle nostre aziende. Questo progetto rappresenta uno strumento per guidare le nostre imprese nei percorsi di crescita e di sviluppo affinché le loro ambizioni possano realizzarsi. Siamo fiduciosi che questa iniziativa riscuoterà il giusto interesse da parte di chi deve investire e da parte di chi deve acquisire risorse”.

Pascolini ha aggiunto: “Abbiamo avviato la progettazione di questa iniziativa un anno fa, con l’intento di individuare soluzioni di finanza complementare, concepite e condotte in Umbria. Da qui la partnership con Azimut e Gepafin, con le quali abbiamo condiviso il progetto rivolto alle imprese umbre, confidando nel loro apprezzamento. Si è optato per la forma del Fiar per poter destinare le disponibilità raccolte a strumenti di debito quali i corporate bond, ma anche, in percentuale più limitata, ad operazioni di equity e quasi equity. In tal modo sarà possibile rendere personalizzabili gli interventi a seconda delle necessità dell’azienda”.

E ancora: “La sfida che intraprendiamo è mettere insieme una piccola filiera finanziaria regionale, dove chi investe sa con quale criterio viene identificato il target di imprese obiettivo e nella quale le imprese finanziate sanno che il territorio scommette su di loro”.

Pietro Giuliani ha precisato: “Fiar Umbria è il primo esperimento a livello nazionale tra Azimut e le imprese industriali per sperimentare la vicinanza ai territori. L’ Umbria è una realtà sufficientemente piccola per permettere una interlocuzione facile e veloce, è una regione con principi solidi dove l’industria ha sviluppato delle eccellenze. Penso che insieme potremo fare un buon lavoro”.

Carmelo Campagna, a sua volta, ha rilevato: “Questo è solo il primo di una serie di interventi finalizzati al supporto alle imprese nella diversificazione dell’approvvigionamento finanziario rispetto al canale tradizionale bancario, che la finanziaria della Regione Umbria sta approfondendo. Quest’iniziativa rappresenta anche una modalità per innalzare il livello di cultura finanziaria delle imprese della nostra regione e per supportarle nella complessità crescente, anche con gli strumenti più evoluti che il mercato mette a disposizione”.

La ricchezza liquida, in Umbria, in totale è di circa 36,8 miliardi di euro. Fiar Umbria avrà una dimensione compresa tra 30 e 50 milioni e partirà una volta raggiunti i 30 milioni. Il Fondo investirà attraverso strumenti di debito emessi da Pmi umbre, Private Placement, Minibond, strumenti di quasi equity, Obbligazioni convertibili e Investimenti diretti nel capitale di Start-up e spin-off innovativi di aziende mature.

La filiera sarà sovraintesa da un Comitato di indirizzo degli investitori, costituita localmente da Confindustria Umbria. Selezione e monitoraggio delle imprese finanziate e partecipate saranno curate prima dall’advisor locale Gepafin e poi dalla squadra di gestione della Sgr Azimut Libera Impresa, che avrà l’onere di amministrare il fondo.

Tags: CDEARTICLEFiar UmbriaFondo d'investimentoUmbria
Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli

Giornalista professionista e scrittore, amante della carta stampata come del mondo digitale. Ho lavorato per agenzie stampa e siti internet, imparando nel mio percorso professionale a essere tempestivo, preciso, ma anche ad approfondire con vere e proprie inchieste. Con i new media e i social, ho inserito nel mio curriculum anche concetti come SEO, keyword, motori di ricerca, posizionamento.

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