Umbria nuovamente grande protagonista agli Oscar Green, premio nazionale promosso da Coldiretti Giovani Impresa, che va a chi ha iniziato un percorso di ricerca, diversificazione e innovazione nel campo agricolo.
Nella categoria Impresa 4.Terra, il primo premio a livello nazionale è andato all’azienda agricola Massimiliano Gatti di Panicale, con il primo allevamento hi-tech italiano di bisonti allo stato brado. Un riconoscimenti, questo, che va a chi riesce a mettere insieme creatività e abilità progettuale, unendo innovazione e tradizione. I finalisti sono stati selezionati tra migliaia di imprenditori di tutto il nostro Paese.
Il vincitore, Massimiliano, ha raccontato: “La mia scommessa originale e vincente è l’allevamento di bisonti allo stato brado e hi-tech sul Lago Trasimeno. Controllati con micro chip per attività motoria, temperatura corporea e riconoscimento, i bisonti hanno a loro disposizione mangiatoie intelligenti per una dieta a base di carne molto buona, ipocalorica e tenera, con bassissima presenza di grassi. Un successo utilizzo di pelle e lana dell’animale dà la possibilità di realizzare pelletteria artigianale. Nel cuore verde dell’Italia, insomma, pulsa un po’ dell’antico West: li sento cavalcare come avviene nei film western, sono enormi, alzano gran polvere e sono schivi quando si muovono, proprio come quelli che cavalcano le pianure degli indiani d’America”.
Ha aggiunto: “I bisogni hanno un fascino incredibile: hanno ricoperto un ruolo fondamentale per l’umanità, soddisfacendo due bisogni primari, quello di nutrirsi e coprirsi. Abbiamo scelto di allevarli liberi perché l’uomo non deve umanizzare chi nasce libero. A stimolarmi anche le carni di questo animale: magre, colesterolo quasi assente, omega 3 e omega 6 alle stelle e con una quantità di ferro impareggiabile. E poi la versatilità: del bisonte davvero non si butta via nulla. Pelle prestigiosa per lavori di alto valore artigianale, lana simile al cachemire, al quinto quarto e a tutti i tagli di carne”. Intorno all’allevamento lavorano gli artigiani per la materia prima e poi ci sono numerosi ristoranti.
Albano Agabiti, presidente di Coldiretti Umbria, ha precisato: “Idee ed esperienze dei nostri giovani dimostrano vivacità del settore, con innovazione e originalità che accrescono la competitività delle imprese agricole. È in corso un ritorno alla terra, con oltre 56 mila under 35 alla guida di imprese agricole. In Umbria sono più di 1.200, ma occorre lavorare contro gli ostacoli burocratici. Snellimento delle procedure, semplificazione, dialogo tra enti e informatizzazione, trasparenza dell’informazione al consumatore: è il miglior investimento che il Paese può fare per sostenere la crescita”.
Mario Rossi, direttore regionale di Coldiretti, ha spiegato: “La rinnovata attrattività delle campagne per i giovani si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventa un settore capace di offrire e creare opportunità di lavoro e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo”.
Alla premiazione, avvenuta a Roma, c’erano il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, la delegata nazionale dei giovani agricoltori, Veronica Barbati e, per l’Umbria, oltre ad Agabiti e Rossi, il delegato regionale Coldiretti Giovani Impresa Francesco Panella e e quelli provinciali Valentina Alunno e Cristian Moscatelli.