Banca Centro – Credito cooperativo Toscana – Umbria: le assemblee dei soci hanno detto sì

L’assemblea dei soci di Bcc Umbria, con 1.013 voti favorevoli e 10 contrari ha detto di sì alla fusione con Banca Cras. Confermando la volontà di far nascere la Banca Centro – Credito cooperativo Toscana – Umbria. Prima dell’assemblea straordinaria di Bcc Umbria, pure i soci dell’istituto di credito toscano avevano deliberato allo stesso modo.

Nasce dunque una grande realtà bancaria, presente in quattro regioni e dieci province, con 62 filiali, 16.700 soci, 70 mila clienti e 420 dipendenti. Mancano solo i dettagli, ai primi di gennaio ci sarà il taglio del nastro. La nuova entità farà parte del gruppo Iccrea, con sede legale a Sovicille, in provincia di Siena, e sede amministrativa a Moiano di Città della Pieve.

Palmiro Giovagnola, presidente di Bcc Umbria, ha così salutato l’ampia maggioranza di sì: “Abbiamo la necessità di crescere per consolidare i nostri requisiti patrimoniali, sviluppare i livelli di efficienza ed economizzare su alcune spese ma, contemporaneamente, non abbiamo intenzione di stravolgerci. Se ci omologassimo ai grandi gruppi bancari avremmo già perso. Vogliamo continuare a essere una banca locale, vicina alle piccole imprese, alle famiglie, a chi vuole costruire una casa o mandare i figli a scuola. Questa è la caratteristica che da oltre un secolo ci contraddistingue e oggi, con dimensioni diverse, dobbiamo continuare a perseguire gli stessi obiettivi”.

Parole dello stesso tenore da parte di Marcello Morlandi, direttore generale di Bcc Umbria: “Insieme rappresenteremo uno dei principali gruppi bancari italiani, pur conservando le nostre radici di banche di territorio. Abbiamo raccolto la sfida dell’aggregazione che renderà la nuova banca più efficace ed efficiente; ci siamo unite in un Gruppo che ha dato vita a una realtà unitaria e moderna capace di accelerare percorsi di sviluppo importanti; ma la cooperazione rimane il valore radicale della nostra storia e su questa storia fondiamo la nostra coesione e le aspettative sul futuro. La scelta di unire le nostre forze con Banca Cras è frutto di quel saper guardare lontano, di chi crede che il futuro va ricercato, costruito e mai subìto”.

I due presidi, quello di Sovicille, in Toscana, e di Martignana di Corciano, in Umbria, “saranno molto strutturati. Potranno svolgere gran parte delle funzioni come la concessione e il controllo dei fidi. L’idea è proprio quella di rimanere ancorati al territorio”. Per il primo mandato triennale, la governance di Banca Centro ha 13 membri nel Consiglio di amministrazione. Il presidente è Palmiro Giovagnola, ci sono cinque amministratori (Luca Pecetti, Luigi Mezzasoma, Carmelo Campagna, Caterina Giontella, Michele Verdi) di Bcc Umbria, per Banca Cras il vicepresidente e 6 amministratori. Nel secondo mandato gli amministratori diverranno nove e il presidente sarà di Banca Cras.

La direzione generale sarà composta da Umberto Giubboni (direttore generale) e Marcello Morlandi (condirettore generale). Il nuovo istituto avrà fondi propri per 160 milioni di euro e attivi per più di due miliardi e mezzo di euro, la raccolta sarà di 1.950 milioni di euro e gli impieghi su 1.500 milioni di euro. Chiude Giovagnola: “Pensiamo di fare nuovi impieghi per 250/300 milioni di euro all’anno. Ciò significa migliaia di artigiani, commercianti e famiglie che possono accedere al nostro credito. Ciò ci aiuterà a crescere ma farà anche il bene di chi ne potrà usufruire per i propri investimenti”.

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