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Al convegno “Cesare Bazzani a Terni (1889-1939)” Sauro Pellerucci interviene parlando del PalaSì!.

di Redazione
14/10/2019
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“Acquistare e ristrutturare un palazzo storico, al centro della città, progettato da un gigante dell’architettura quale è Cesare Bazzani è un’attività che, a posteriori, definirei ciclopica, perché densa di responsabilità e pregna di aspettative”, ha iniziato il suo intervento con questa premessa il Presidente di Pagine Sì! SpA.

Ripercorrendo poi le motivazioni che hanno portato al recupero del palazzo,

Sauro Pellerucci ha ricordato come “la scelta effettuata abbia rappresentato un impegno economico e personale non paragonabile, per eccesso, a quello che richiedono le nostre periferie cittadine e industriali, ma restituisce un più alto valore nel tempo”

Il Presidente di Pagine Sì! ha poi proseguito precisando che il 2019 è anche il decennale del PalaSì!. “Correva l’anno 2009 quando concludemmo l’acquisto di quello che era ormai diventato l’ex-palazzo delle Poste, nome decadente di un’opera lasciata da troppi anni a se stessa.”

Il palazzo allora sotto molti aspetti fatiscente, rappresentava quel pericolo che era ormai incombente sulle nostre città, ha aggiunto Sauro Pellerucci. “Il nome stesso dell’edificio rappresentava una stonatura, forse involontaria, e definirlo “ex-palazzo” significava anche imbrigliarlo in una “ex-funzione” e rendere estremamente urgente un’opera di recupero che lo facesse rinascere. Noi, nativi positivi, lo abbiamo ribattezzato appellandoci all’entusiasmo che ci ha sempre contraddistinto: lo chiamammo PalaSì!, quasi un inno a una vita nuova.”

Non sono mancati accenni poi da parte di Sauro Pellerucci ad aspetti correlati al momento dell’inizio dei lavori con la riapertura delle porte e l’inevitabile attenzione di quei cittadini che per anni avevano guardato al “silenzio” di un palazzo che rappresentava insieme ad altri la storia della città.

E allora nel suo intervento il Presidente di Pagine Sì ha ricordato: “Seppure avesse vissuto anni di abbandono, notammo due aspetti davvero singolari che inviavano segnali di vita sotto quella scorza fortemente invecchiata. Il primo, segno dei tempi, era una macchinetta automatica dispensatrice di snack rimasta accesa dagli anni della precedente occupazione del palazzo, la seconda, più seria e stimolante, fu la quantità di persone che, vedendo nuovamente aperte le porte di quello che per loro era l’Ufficio Postale di Terni ripresero a frequentarlo, suonando ai nostri citofoni, per diversi anni ancora.

Ecco che la forza di una edificazione funzionale fece tornare a galla dinamiche cittadine, storie umane, ricordi ed emozioni ancora vivide. Non c’era cittadino che non avesse conservato un ricordo degli ambienti di quel palazzo in cui erano stati consegnati messaggi d’amore e d’amicizia, comunicate terribili notizie o semplici saluti di speranza, effettuate consegne e pagamenti, riconosciute pensioni, … tutto questo in quel tempo in cui le attività avevano ancora il tempo per impiegare settimane o mesi a raggiungere il destinatario.”

Sauro Pellerucci ha poi ricordato alcune delle iniziative poste in essere in questi primi dieci anni del PalaSì!, precisando: “tra quelle che ricordo con maggior emozione, pongo l’ultimo messaggio conservato tra le mura del palazzo, accolto dalla lapide affissa all’ingresso di Piazza San Giovanni Decollato e che decidemmo di donare ai discendenti di Arnaldo Nobili, ufficiale postelegrafonico deceduto nella prima guerra mondiale.”

L’intervento si è poi spostato sugli “affascinanti ambienti seminterrati carichi di storia, i camminamenti interni che numerosi e successivi interventi avevano trasformato in dedali da districare, il luogo sensibilmente antico sul quale sorgeva quella costruzione evidentemente edificata su qualcosa di preesistente, hanno generato tentazioni alle quali fu impossibile resistere. Trovare i compagni d’avventura per quella che si preannunciava una ristrutturazione emozionante non fu difficile, ricordo.”

Oggi, a lavori conclusi ormai da un po’, possiamo affermare che l’emozione provata nell’entrare il primo giorno nei nuovi uffici del PalaSì! è tuttora intatta e posso testimoniare, ha puntualizzato con orgoglio il Presidente di Pagine Sì!, che alcune delle migliori intuizioni aziendali sono anche frutto degli ambienti che ci accolgono e ci ispirano quotidianamente.

“E’ merito di Cesare Bazzani se oggi possiamo organizzare iniziative volte all’elevazione dell’individuo, ideare premi da consegnare alle Persone Per Bene, vivere con emozione quotidiana l’ingresso in un palazzo evidentemente baciato da una matita progettuale sublime e lavorare all’interno di ambienti unici, antichi e moderni, che si sono fatti riscoprire quasi fossero semplicemente ricoperti da un velo che il tempo aveva deposto al solo scopo di mantenerli intatti e brillanti.

Noi, di PagineSì!, ha concluso Sauro Pellerucci, committenti e interessati progettisti, utilizzatori attenti al mantenimento del bello, alla rimozione di interventi che si erano sovrapposti all’originario intento progettuale di Cesare Bazzani, abbiamo operato per divenire degni depositari delle chiavi di un palazzo che meritava la vita nuova che oggi, innegabilmente, ha.

Sappiamo di esserne i principali beneficiari e siamo ben attenti a non considerare l’opera come un edificio di nostra esclusiva pertinenza, riconoscendolo anche quale bene comune della Città di Terni.

Il palazzo, come una gemma offuscata dal tempo, è tornato a brillare.”

 

Tags: Cesare BazzanifeaturedPalaSìSauro PellerucciUmbria
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