I motivi sono diversi: l’innovazione ormai raggiunta nel design e nei materiali, le performance energetiche ai massimi livelli, le elevate proprietà antisismiche e, non ultima, la ecosostenibilità che alcune aziende perseguono nelle loro filosofie e tecniche produttive.
E’ il caso di Sib Case, una azienda che fa del Made in Italy motivo di orgoglio sia nel design che nella ricerca di tecniche e materiali di costruzione evoluti.
Il fondatore della Sib Case, Costanzo Sansonetti, sin dagli anni 80 nel settore delle case prefabbricate, ha investito circa 40 anni cercando e sviluppando continuamente soluzioni alle nuove esigenze che via via incontrava sul mercato. Finanziando infine lunghe ricerche e test negli ultimi anni, Sib Case ha realizzato e brevettato un materiale leggero e resistente che in abbinamento con una struttura portante in acciaio, costituisce una alternativa migliorativa al calcestruzzo armato; di fatto una struttura più leggera risulta essere più idonea e sicura di fronte alle azioni del sisma, le cui forze sono direttamente proporzionali alla massa su cui agiscono, per cui più una costruzione è pesante, più subirà sollecitazioni intense. Senza dimenticare che la struttura prefabbricata è veloce, durevole, ri-convertibile nel tempo e personalizzabile nella forma e nella scelta delle finiture.
Con questa sua creazione, il pannello Polfibre, ed alla specifica progettazione aziendale, Sib Case ha reso i suoi edifici prefabbricati assolutamente inerti all’umidità, inalterabili nel tempo, altamente isolati termicamente durante le varie stagioni, inattaccabili da salsedine, alghe, licheni, muffe e agenti atmosferici.
Con queste caratteristiche l’azienda, con sede in Puglia, ha potuto garantire ai suoi clienti in Italia e Europa, case e strutture business (ristoranti, alberghi, villaggi, stabilimenti balneari) prefabbricate ad altissima performance. Partendo dalla bassissima manutenzione di cui necessitano rispetto ai materiali tradizionalmente usati dai competitor (legno e cemento), passando poi all’alta ecosostenibilità dovuta alla totale riconversione dei materiali e dei moduli, per finire con la classe energetica garantita minimo in A, grazie alle caratteristiche termiche dei materiali ed alla progettazione finalizzata al risparmio energetico.
<Nei tempi odierni il rispetto dell’ambiente circostante è un dovere oltre che un diritto – dice Costanzo Sansonetti – e l’utilizzo di tecniche e materiali ecocompatibili e riciclabili è un buon esempio di bioedilizia. Pur creando bellezza e solidità di un edificio, il carico con cui si va a operare sul territorio deve essere minore rispetto a tecniche costruttive usate in passato, che si sono rivelate essere delle autentiche minacce all’ambiente, soprattutto per la difficoltà nello smaltimento del materiale di risulta o demolito; lo confermano i famosi “ecomostri”, piccoli e grandi, di cui è stracolma l’Italia.>
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