“Da quando, nel 1996, gli Audioprotesisti hanno potuto beneficiare dell’integrazione delle conoscenze acquisite con la potenza di calcolo dei computer, si è verificato un enorme progresso nel trattamento protesico della sordità”. Questo afferma il dott. Gilberto Ballerini, titolare del Centro Audiomedical a Pistoia, specializzato nell’applicazione e nell’adattamento di protesi acustiche.
Questi piccoli “miracoli” tecnologici oggi sono in grado di migliorare sensibilmente la qualità della vita a molte persone deboli di udito senza penalizzarle sul piano estetico. “Prima di allora, il segnale sonoro dato dalla variazione di pressione delle molecole dell’aria veniva colto e trasdotto in segnale elettrico dall’apparecchio acustico. Veniva modificato per essere convogliato, tramite il ricevitore, all’orecchio della persona. Negli apparecchi acustici più evoluti era possibile intervenire sui controlli del dispositivo, tramite computer con programmi dedicati”.
Con l’avvento del digitale è stato possibile gestire con maggiore precisione e obiettivi più rispondenti alle necessità il segnale sonoro in ingresso: “Grazie alla possibilità di trasformare il segnale analogico in informazioni numeriche elaborabili, sono stati messi a punto metodi sistematici di calcolo in grado di rispondere meglio o risolvere esigenze specifiche come la comprensione della voce parlata in ambienti rumorosi, la riproduzione più naturale della voce e la possibilità di percepire suoni deboli senza che quelli forti siano fastidiosi”.
Il dott. Ballerini riflette sull’importanza delle tecnologie nel settore e sulla loro evoluzione, che “consentono di confrontarsi con problematiche che richiedono conoscenze specifiche e grande attenzione ai piccoli dettagli”.
Una vera e propria “sfida” per i Centri di Ricerca, che devono mettere a disposizione della Comunità prodotti sempre più evoluti in grado di replicare il comportamento del sistema uditivo umano.
“Tra le tante tecnologie oggi disponibili quelle relative alla direzionalità, alla compressione dei suoni allineata alla voce, alla gestione del rumore, alla massimizzazione dell’informazione vocale, ad esempio, rispondono ad un sistema di orchestrazione più ampio che rappresenta l’approccio al problema messo a punto nelle varie esperienze di ricerca”.
L’evoluzione tecnologica nel settore audioprotesico produce strumenti sempre più affidabili nella risoluzione dei problemi di udito e “l’importanza della valorizzazione della situazione uditiva sul piano audiologico, delle componenti extra-uditive e delle variabili che rendono unico ogni essere umano, suggeriscono di considerare l’apparecchio acustico un mezzo e non un fine. Non solo un oggetto da acquistare, ma uno strumento da usare al meglio per risolvere un problema”.
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