L’esordio del Mercato delle Gaite di Bevagna è fissato per sabato 8 giugno con il Banchetto Medievale. Il presidente dell’Associazione che organizza la festa, Claudio Cecconi, a questo proposito dà le ultimissime notizie: “Abbiamo raggiunto il sold out per la cena in piazza, 400 coperti. Continuano ad arrivare prenotazioni, ma purtroppo siamo al completo”.
Il Mercato delle Gaite è così, una fama crescente negli anni – quello che si svolge dal 20 al 30 giugno è il trentesimo – che porta turisti e visitatori a venire a Bevagna per fare un vero e proprio salto indietro nel tempo, all’epoca medievale. “Il Banchetto al completo è una gran bella partenza. Negli ultimi venti anni, il territorio è passato da qualche decina di posti letto a 1.070. Questa è lla ricaduta portata dalla festa: gente che viene a giugno per il Mercato e poi ritorna. Tutta l’attività ricettiva del territorio, dagli agriturismi ai b&b risente positivamente del flusso turistico”.
All’interno delle mura di Bevagna anche i ristoranti hanno accompagnato la crescita dell’evento. Se all’inizio se ne contavano tre, oggi sono dieci. “Il Mercato delle Gaite fa da traino per tutto l’anno. Questa era una città prevalentemente legata all’agricoltura, con vino e olio come prodotti di punta, e ora si è votata anche al turismo. E noi proviamo grande orgoglio per aver contribuito a questa trasformazione”. Se il Festival del Medioevo di Gubbio è una serie di eventi, ogni anno legati a un argomento in particolare, il Mercato delle Gaite di Bevagna è una vera e propria rievocazione medievale, di usi, costumi, musica, cibo e arti e mestieri. “Noi siamo media partner dell’evento di Gubbio. Ogni anno, i giudici della nostra festa partecipano poi, in qualità di relatori, alla Festa del Medioevo”.
Sono quattro i quartieri che si sfidano per vincere ogni anno. Se la festa vera e propria dura dieci giorni, l’allestimento prende quasi tutto l’anno: “Si comincia tantissimi mesi prima. Si montano le scenografie, in giro per la città, a opera dei volontari. Dentro le mura, i circa 900 abitanti sono quelli che si impegnano in questo senso. Durante la festa, ogni sera, i gruppi si esibiscono in gare gastronomiche e di mestieri. I figuranti sono invece 60 – 70, a cui vanno aggiunti i cosiddetti popolani”.
Anche gli studenti hanno trasformato Bevagna in meta delle gite scolastiche: “Quattro botteghe, una per ogni Gaita, sono inserite in una sorta di percorso laboratoriale. Le scolaresche arrivano, vedono come si facevano i mestieri antichi, dalla cera alla alla seta alla zecca, e poi se ne vanno a casa con lavoretti fatti da loro. Nel solo mese di maggio, ne abbiamo avuti 2.800”. Sono ragazzi che poi tornano “con le famiglie e che partecipano spesso anche al Mercato delle Gaite. Dunque, questo è un altro ottimo risultato economicamente importante che la festa porta a casa”.
Tutto è assolutamente medievale durante il Banchetto e poi nei giorni della kermesse. “Il cibo è assolutamente pre-colombiano, dunque cose come i pomodori sono banditi. C’è la selvaggina, dal daino al cinghiale, il maiale, le zuppe di lenticchie e di cicerchie, la verdura di campo”. Non manca neanche la musica e Cecconi ci tiene a sottolineare: “La parte culturale della festa si svolge in particolare ad aprile. I gruppi musicali che abbiamo cresciuti nelle Gaite hanno spiccato il volo e molti di loro oggi vanno in tournée in giro per l’Italia”. Insomma, altro che sfida e basta. Il Mercato è un vero e proprio finestrone su un periodo, quello del Medioevo, particolarmente ricco e interessante. Una finestra che attira appassionati, curiosi e turisti. Con Bevagna che diventa il centro d’Italia. E che cresce insieme alle sue Gaite.