Audiomedical: e la tecnologia viaggia a braccetto con la professionalità

“Correggere l’udito di una persona significa contribuire in modo decisivo a migliorarle la qualità della vita”. Un’affermazione importante, quella del dott. Gilberto Ballerini, titolare del Centro Audiomedical di Pistoia, specializzato nell’applicazione e nell’adattamento di protesi acustiche.

Qual è la prima regola che un professionista del settore non deve dimenticare? “È fondamentale confrontarsi con cura ed attenzione con bisogni della persona che si appresta ad assistere”. E infatti, proprio con l’obiettivo di ottenere il maggior beneficio dall’uso dei dispositivi scelti dall’audioprotesista, è sempre opportuno che la persona venga accompagnata in un percorso di riadattamento e riabilitazione uditiva: “Grazie ai recenti progressi tecnologici, oggi sono presenti sul mercato dispositivi di vario genere che aiutano a compensare il disagio derivante da una scarsa sensibilità uditiva in condizioni particolari di ascolto”.

Come nel caso degli avvisatori luminosi, oggi caratterizzati da dimensioni ridotte e che possono segnalare il suono di un campanello, e per i sistemi di trasmissione bluetooth che consentono di poter sentire la voce dell’insegnante senza riverberi e anche a distanza.

“Grazie alle nuove tecnologie, oggi possibile ascoltare il telefono o la televisione attraverso la protesi acustica senza dover ricorrere a dispositivi a filo o troppo ingombranti”. Con la trasmissione bluetooth, in particolare, gli apparecchi acustici moderno, non solo correggono l’udito, ma diventano veri e propri strumenti di comunicazione che si possono connettere a smart phone, tv, Tablet e pc.

“La cosa importante è non dimenticare che il dispositivo protesico serve a correggere il problema di udito in quanto fattore di salute e non certo a proporre o sostenere uno stile di vita in linea con le esigenze di mercato. E alle volte il confine è molto sottile”.
Da qui l’esigenza di fare prevenzione sull’ipoacusia: “Il Tecnico Audioprotesista è tenuto a proporre, incoraggiare e sostenere tutti i comportamenti utili alla prevenzione della sordità. Tra questi, i controlli accurati della funzione uditiva e l’uso di otoprotettori (tappi) per difendersi dai rumori”.
La migliore prevenzione, infine, passa attraverso l’informazione. “Per questo i professionisti di questo settore devono approfondire con i pazienti le tematiche di questo argomento. Mai banali ma troppo poco sviscerate”.

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