Pratiche, comode e soprattutto invisibili. Sono le mascherine (aligners) contemporanee che stanno mandando in pensione i vecchi apparecchi metallici. Ci spiega come funzionano la Dott.ssa Martina Caneva: «Si parte dalla diagnosi del difetto da correggere, quindi viene eseguita una scansione intraorale».
L’impronta 3D viene poi spedita all’azienda che rilascia gli appositi aligners (lo studio Caneva si avvale soltanto di prodotti top di gamma dell’azienda numero uno al mondo). Una volta arrivati i logaritmi sarà cura dell’ortodontista modulare il trattamento alla bocca del paziente. Questo fa la differenza: la Dott.ssa Martina Caneva non si limita ad eseguire le procedure standard, ma le va a personalizzare sulle esigenze specifiche del paziente. Proprio il valore della consulenza dell’ortodontista è fondamentale per garantire la riuscita della terapia: spesso si deve intervenire più volte per modificare il progetto virtuale e rendere il trattamento adeguato alle caratteristiche delle singole persone.
E per il paziente, quali sono gli svantaggi? «Nessuno – afferma Caneva – le mascherine sono rimovibili in totale autonomia e si può mangiare e lavarsi i denti liberamente». Soprattutto al termine del trattamento – che varia da 6 mesi a 2 anni circa – sarà possibile esibire un sorriso smagliante.
Proprio il sorriso viene considerato sotto una duplice veste. Per prima cosa c’è il fattore funzionale: così facendo, cioè sistemando una volta per tutte i difetti del cavo orale, si evitano ripercussioni a livello posturale o di masticazione, solo per fare degli esempi. Poi non sottovalutiamo l’estetica: è innegabile che un bel sorriso ci faccia sentire meglio con noi stessi. A tal proposito lo slogan dei Caneva è emblematico: “Vinciamo insieme il tuo disagio, scegli di vivere la tua vita con il sorriso!”.
Su tutto, i vantaggi psicologici soprattutto per gli adolescenti. «Certo per i giovani c’è anche questo vantaggio, ricordiamo però che essendo un trattamento invisibile, è molto adatto anche agli adulti che non sono mai intervenuti sulla propria dentatura per evitare di “essere notati” a causa di un apparecchio metallico», conclude Caneva. Insomma, ad ognuno il suo aligner. E, soprattutto, un bravo ortodontista!
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