Allarme nelle Marche: è infatti a rischio l’erogazione del credito agli artigiani e alle micro e piccole imprese. Così come l’operatività dei Confidi. Uni.Co, il Confidi marchigiano nato dopo la fusione tra la Società regionale di Garanzia, Fidimpresa Marche e Cooperative Pierucci, riferisce infatti di un grave problema.
A parlarne è Maurizio Paradisi, il presidente: “Attualmente, per le richieste di finanziamenti fino a 150 mila euro, una norma della Regione Marche prevede che le imprese debbano rivolgersi ai Confidi, che garantiscono il credito verso gli istituti di credito chiamati a erogarlo. Nel decreto del Governo sulla crescita economica, c’è una norma che cancellerebbe l’intermediazione dei Confidi. Prevedendo così l’accesso diretto delle banche al Fondo centrale di garanzia per farsi garantire il credito che l’impresa richiede. In questo modo, verrebbe cancellata l’autonomia regionale in materia di sostegno alle imprese”.
Uni.Co. fa appello in particolare alla Regione Marche perché si attivi immediatamente, anche attraverso la Conferenza Stato – Regioni, perché questa norma venga stralciata dal Decreto: “Consentendo alle Regioni di continuare a sostenere, in autonomia, il sistema produttivo e l’operatività dei Confidi nell’erogazione di garanzie per l’accesso al credito delle imprese”.
Ancora Paradisi: “Il ricorso ai Confidi per finanziamenti fino a 150 mila euro favorisce l’accesso al credito di micro e piccole imprese, penalizzate dal ricorso diretto delle banche al Fondo centrale di garanzia, dove taglio medio delle operazioni è ben oltre i 200 mila euro. Invece, le micro e piccole imprese necessitano di finanziamenti fino a 20 o 30 mila euro che le banche non hanno interesse e convenienza a elargire. E poi, in presenza della controgaranzia da parte dei Confidi, sono minori le possibilità di default rispetto alle operazioni presentate direttamente dalle banche”.
Alcuni numeri: nel 2018, nelle Marche, i Confidi hanno garantito all’80% 5.120 richieste di finanziamento da parte delle imprese, per un importo di 756 milioni di euro, con una crescita di 788 operazioni e del 18,2% rispetto al 2017, quando le operazioni garantite furono 433.2. Il maggior numero di operazioni è stato garantito in provincia di Ancona (1.556 per 233 milioni di euro), poi Macerata (1.144 operazioni per 167 milioni), quindi Pesaro – Urbino (971 per 174 milioni). A Fermo siamo arrivati a 837 richieste di prestito per 102 milioni, ad Ascoli Piceno a 612 per 78 milioni di finanziamenti.