Applicare l’ottimismo nella vita quotidiana: il percorso ideato per essere felici

Aldo Guardone

Felicità a livello etimologico significa “fare accadere delle cose”, tuttavia, per essere felici davvero, è necessario che accadano le cose giuste, guidati da un corretto approccio alla realtà, “e per questo – ci ricorda il dott. Aldo Guardone – è necessario avere un sano approccio ottimistico verso la vita e le difficoltà contemplate dalla vita stessa”.

Aldo Guardone, ideatore dell’ottimismologia, spiega nel suo corso creato ad hoc e aperto a tutti, come applicare l’ottimismo nella vita di tutti i giorni.

“L’ottimismo – sottolinea – è oggi più che mai uno stile di vita, ed è una qualità che si può allenare. La scienza ha ormai dimostrato in modo inopinabile come una mentalità positiva incrementi il benessere psico-fisico, avvicinandoci alla percezione pratica della felicità”.

Da molte ricerche, infatti, emerge come l’ottimismo sia sinonimo di longevità e, come l’avere una visione ottimistica del proprio futuro possa migliorare l’efficienza del sistema immunitario, dando un valido contributo verso la prevenzione di malattie ed essendo di supporto nell’affrontare periodi particolarmente stressanti. Inoltre, gestire la propria vita, considerando le soluzioni e opportunità senza fossilizzarsi sui soli rischi, porta la persona ad entrare in processi costruttivi e non depressivi, migliorando anche le relazioni interpersonali.

“Chi sorride ed è ottimista – fa notare Guardone – ha infatti una postura migliore, ossigena meglio il sangue, ha una migliore irrorazione anche cerebrale e questo induce il cervello ad essere più efficiente nella risoluzione di problemi complessi. Non solo il corpo ma anche la mente beneficia dell’ottimismo; l’essere ottimisti, in definitiva, ci permette di far fronte alle inevitabili delusioni della vita, puntando a livello percettivo sugli aspetti positivi”.

Il dottor Aldo Guardone, che è anche esperto in neurofisiopatologia, naturopatia, PNL, formazione, scienze analogiche, comunicazione e ipnosi, ci spiega cos’è l’ottimosmologia e quali sono i presupposti da cui è partito.

“Un dato indiscutibile – spiega Guardone – è che nel pensiero dell’essere umano esista un’eterna dicotomia tra il bene e il male, ossia: tendiamo a classificare ed etichettare tutto ciò che accade nelle nostre vite in una di queste due categorie. Da sempre poi – prosegue – i ricercatori nel campo della salute e del benessere si sono concentrati  più sul male e quindi sui problemi, sui sintomi e sulle malattie, mentre solo in pochi si sono concentrati sul bene, quindi sul benessere, sulla qualità della vita e sulla felicità”.

Continua il dott. Guardone: “Ho sempre avuto, nel corso della mia carriera e dei miei studi, una certa curiosità per la vita e la mente delle persone che stanno in salute, sono felici e vivono bene, pertanto da molti anni studio queste dinamiche partendo dalla psicologia positiva. Innanzitutto, ritengo che il termine felicità sia un termine estremamente inflazionato e che  non sia un termine univoco ma, equivoco, perché ritengo essere la felicità uno stato mentale estremamente soggettivo. Il tema della felicità è stato abbondantemente discusso dai più grandi filosofi, pensatori, teologi, artisti, scienziati e ricercatori al punto addirittura di arrivare a descrivere una formula matematica della felicità”.

“Nonostante oggi ci siano coach, formatori,  psicologi e corsi, purtroppo la felicità è ancora una chimera ed è per questo che ho realizzato alcune  tecniche che fanno parte dell’ottimismologia, le quali predispongono gli individui a vivere in maniera più assertiva le loro vite: liberi dalle loro credenze limitanti, dalle paure profonde, dai sensi di colpa,  con uno stato emotivo che io definisco l’anticamera della felicità”.

I corsi e le tecniche dell’ottimismologia si sviluppano in vari step che prevedono in principio un lavoro sul terreno mentale con focus di intervento specifici nei confronti della postura e dello stile di vita, delle credenze, della trasmutazione delle emozioni, e sulla percezione della realtà.

Infine, vengono organizzati focus sul potenziamento subliminale, allenamento e consolidamento di nuove credenze potenzianti, lavori sul perdono e sul lasciare andare, e infine, si passa all’azione con esercizi strategici mirati ad essere ciò che si è acquisito durante il percorso.

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