L’Umbria è tra le regioni la cui produzione di olio ha risentito del maltempo. Una situazione che ha portato una delegazione di imprenditori umbri, insieme ai colleghi agricoltori provenienti da tutta Italia, a manifestare davanti al ministero delle Politiche Agricole per denunciare l’assenza nella Manovra delle misure necessarie a garantire adeguate risorse al Fondo di Solidarietà Nazionale.
Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare che “per affrontare l’emergenza serve la dichiarazione di calamità naturale con lo stanziamento di risorse adeguate per consentire ai produttori duramente colpiti di ripartire in situazioni drammatiche come quella pugliese dove si è verificato un drastico calo del 65% dei raccolti”, ha chiesto “un adeguato coordinamento istituzionale tra il livello regionale e quello nazionale”.
Molteplici sono le criticità che secondo Prandini devo essere affrontate (dalla inarrestabile strage provocata dalla Xylella alle contraffazioni, dall’invasione di olio straniero a dazio zero al falso Made in Italy) “per salvare un settore strategico per la salute dei cittadini, il presidio del territorio, l’economia e l’occupazione”. “In questo scenario – ha precisato Prandini – per rimanere competitivi e non essere condannati all’irrilevanza in un settore fondamentale per il Made in Italy deve partire al più presto il Piano olivicolo nazionale 2.0 per rilanciare il settore con una strategia nazionale e investimenti adeguati, anche per realizzare nuovi impianti, così come è stato fatto da altri Paesi nostri concorrenti”.
Per quanto riguarda l’Umbria, che questa stagione ha registrato una produzione superiore alla scorsa annata sebbene ancora sotto la media, secondo Coldiretti “occorre accelerare sulla predisposizione del Piano olivicolo, per valorizzare e tutelare ulteriormente un prodotto simbolo del Made in Umbria, vero ambasciatore della regione nel mondo, da promuovere con maggiore forza”. In regione le piante di olivo sono quasi 7,5 milioni per circa 30mila ettari, e producono in media circa 65mila quintali di olio l’anno. L’Umbria ha inoltre l’unica Dop italiana estesa a tutto il territorio regionale (suddiviso in Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani).