Questa mattina, a Palazzo Gazzoli di Terni, si sono tenuti gli Stati Generali dell’Ule, l’Unione dei Lavoratori Europei. Il segretario nazionale del sindacato, Fabrizio De Santis, ha voluto ricordare che “in un anno circa abbiamo portato il nostro messaggio dalla Val d’Aosta alla Sicilia. Abbiamo intenzione di portare a Terni l’intera struttura di assistenza fiscale”. Per il Comune di Terni era presente l’assessore al Welfare Marco Celestino Cecconi: “La mission dell’Ule è riportare in città centri di aggregazione. In una città che, da alcuni anni, perde residenti a causa della mancanza di mezzi di sostentamento”.
Si sono susseguiti quindi gli interventi dei relatori invitati a parlare. Come il digital coach Andrea De Candia che, perfettamente in tema con il titolo della giornata – ‘Il sindacato nell’era digitale’ – ha fatto presenti i vantaggi di avere ‘l’automazione in tasca’. Ossia Messenger, i cui utenti sono due miliardi, che è preinstallato su tutti i telefonini e che dà la possibilità a privati e aziende di far arrivare il messaggio facilmente (il 90 per cento di chi riceve un messaggio, lo apre) e il Mobile Wallet, dove possono essere caricati carta d’imbarco, orari di chiusura e di apertura di negozi e sportelli, buoni sconto e quant’altro. Il tutto in pochi attimi sullo smartphone, evitando le code o le porte degli uffici chiusi.
Alessandro Ricci ha raccontato la nuova figura professionale, il consulente Ule. “Una persona, che formata dal team di professionisti del sindacato, fa presente a pensionati, imprenditori, donne e tutti gli altri quali diritti abbiano nei confronti dello Stato e degli enti pubblici. E lo fa andando direttamente a casa di queste persone che, poi, saranno naturalmente invogliate a seguirlo e a iscriversi all’Ule”. Particolarmente atteso l’intervento del professor Francesco Petrino, docente di Diritto bancario alla ‘Sapienza’ di Roma, ma anche presidente di Snarp (Sindacato Antiusura) e responsabile di sovranità monetaria Auge (Accademia Universitaria Europea): “Abbiamo tre nemici da cui difenderci: la burocrazia, le banche ormai diventata speculatrici, la pressione fiscale, che arriva al 65% in Italia contro meno del 30% negli altri Paesi”. Ha ricordato che “Equitalia avrebbe dovuto riscuotere 1.250 miliardi di euro di imposte, ma è riuscita a incassa appena 100 miliardi. Non solo: 850 miliardi sono finiti in prescrizione. Ecco perché siamo indebitati”. Le due rottamazioni? “Sono state un flop. La pace fiscale potrebbe avere maggiore successo”. Le banche “praticano tassi usurai all’origine e si finisce per essere strozzati dai debiti nel momento in cui si perde il lavoro dall’oggi al domani. Nel mese di settembre 2018 180 imprenditori si sono suicidati perché non ce l’hanno fatta più”.
A parlare di microcredito è stato invece Ferdinando Caputo, responsabile dell’Ente nazionale per il microcredito. Moderati tutti da Giuseppe Dell’Osso, su palco sono saliti quindi Claudia Piacenti (direttrice nazionale Caf Ule), Federico Pesenti (One Power energia e gas), Mediterranea Assicurazioni (Marcello La Rovere), Francesca Spera (direttore nazionale di Euform), Consuelo Bertone, Università Telematica Pegaso (Formazione & Insegnamento), Daniele Francia (direttore generale di Compie), Daniele Latini (Circoli Italiani). Interventi infine da parte dei partner confederali del sindacato: il presidente di Ideazione-Ciao (Ente nazionale ricerca MIBACT), Riccardo Bertollini, il presidente di Confederimprese, Luca Silvestrone.
Il prossimo appuntamento è per il mese di dicembre al Teatro Sistina di Roma.