In un quadro generale in cui la produzione italiana di olio è scesa del 38% rispetto allo scorso anno arrivando ad appena 265 milioni di chili (valore vicino ai minimi storici, ma sufficiente a far mantenere all’Italia il secondo posto tra i Paesi produttori dietro alla Spagna) a causa del gelo invernale di Burian e dei venti accompagnati dalla pioggia durante la fioritura, in Umbria è prevista una crescita del 20% con 5,3 milioni di chili. La produzione però non è uniforme sul territorio regionale, con effetti negativi in quelle zone dove è coltivata la varietà ‘Frantoio’ che resiste peggio al freddo. Il focus sulla produzione Umbria è stato comunicato da Coldiretti Umbria in occasione delle previsioni di Ismea per l’Italia alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma.
Le preoccupazioni sul futuro dell’olio di oliva non si fermano però alla sola produzione che secondo le previsioni si ferma a poco più di 3 miliardi di chili (-8% a livello mondiale, con crolli del 31% in Grecia e del 57% in Tunisia). Come sottolineato da Albano Agabiti (presidente Coldiretti Umbria), “nonostante la crescita record dei consumi mondiali di olio d’oliva, a preoccupare sono ora i sistemi di etichettatura nutrizionale a semaforo come quello adottato in Gran Bretagna che promuove con il semaforo verde cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e boccia con il rosso elisir di lunga vita come l’olio extravergine di oliva”.
In Umbria complessivamente si contano circa 7,5 milioni di olivi, che coprono 30mila ettari. Oltre alla varietà Frantoio, sono coltivate anche le varietà Moraiolo (il maggior numero di olivi), Leccino, Dolce Agogia (zona del Trasimeno), San Felice (Giano dell’Umbria), Nostrale di Rigali (Gualdo Tadino). A favorire la qualità dell’olio umbro anche la presenza di circa 250 frantoi, che permettono la frangitura immediata delle olive. Dal 1997 l’olio evo Umbria ha ottenuto la denominazione Dop, che è estesa a tutto il territorio regionale suddiviso in cinque zone (Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani).