Benazzo, l’arte sbarca a Bevagna e poi ad Atene

Fotografo, ricercatore, storico: Stefano Benazzo è un ‘prodotto’ d’altri tempi. Perché è curioso, usa i mezzi tecnologici a disposizione, ma poi gira per il mondo. Tocca con mano (e con l’obiettivo della sua inseparabile compagna) i relitti di navi e imbarcazioni spiaggiate. Ha anche scritto un libro, ‘Wrecks/Relitti’, in cui sono raccolti 90 scatti, con altrettante storie. Quelle che stanno dietro, degli uomini che su quel relitto ci hanno vissuto.

Classe 1949, residente a Todi, è anche l’autore del modello in scala dell’Amerigo Vespucci che si merita un posto d’onore a Palazzo Marina, a Roma, in esposizione permanente.  Fino al 26 agosto, Benazzo espone a Bevagna due serigrafie di due relitti. In una mostra collettiva, chiamata “In limine. In chartis mevaniae 2018”, dove ognuno degli artisti presenti ha dovuto utilizzare lo stesso modello cartaceo. “E’ un’esposizione molto interessante proprio perché il supporto cartaceo è uguale per tutti”. Si può visitare presso la chiesa di Santa Maria Laurentia.

In carriera, si contano 37 mostri personali, 30 collettive, sei cataloghi, il libro pubblicato. E altri due in rampa di lancio: il primo, che uscirà a settembre, con istantanee delle tradizionali barche in legno greche spiaggiate; il secondo, a caccia di editore, in cui l’artista fa parlare i relitti. Ne vengono fuori racconti a metà tra la storia e la fantasia: “Per me i relitti sono qualcosa di vivo perché sono il luogo in cui hanno vissuto persone vere, reali. Io, quando fotografo un relitto, vedo i costruttori, gli architetti, i marinai, i pescatori, coloro che hanno effettuato salvataggi. Ecco perché il relitto parla, e racconta”.

Le barche greche saranno le protagoniste di un’altra mostra alla Galleria municipale del Pireo, dal 10 al 30 settembre. L’esposizione si inserisce tra le iniziative culturali dal titolo ‘Tempo Forte’, con il patrocinio dell’Ambasciata italiana ad Atene. Lo stesso Benazzo è stato ambasciatore italiano, prima di dedicarsi anima e cuore alle su grandi passioni. Tra cui c’è anche quella per i trenini elettrici.  E’ tra l’altro vice presidente della World Alliance of Tourist Trams and Trains (Wattrain), insomma, l’associazione mondiale che si occupa di promuovere i treni turistici: “In Italia, purtroppo sono pochi; all’estero, invece, vengono valorizzati come meritano”. Il tutto parte da un ‘dovere’ che Benazzo sente dentro: “Quello della memoria”. Non dimenticare il passato. Anzi, riportarlo in superficie.

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