Vini, bollicine, birre, rum e, come ormai di consueto, cocktail… Gli appassionati della cultura del “buon bere” consapevole e sano non hanno che l’imbarazzo della scelta alla dodicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, a Torino dal 20 al 24 settembre 2018, grazie ai 50 Laboratori del Gusto in programma in cui sommelier e produttori, importatori e bartender vestono i panni di appassionati Ciceroni per un giro del mondo racchiuso in un bicchiere.
Partiamo dal libanese Château Musar – un grande vino al pari dei migliori Bordeaux che racchiude cinquant’anni di storia della viticoltura mediorientale – per tornare alle colline di casa nostra con un omaggio a Domenico Clerico, a poco più di un anno dalla sua scomparsa, in cui si degusta, tra gli altri, il Barolo Classico 2014. Dal nuovo Presidio Slow Food del Clairin, il rum agricolo di Haiti, alle nuove frontiere della miscelazione con iMaestri del Cocktail e le loro proposte regionali. E infine, i Laboratori che garantiscono l’accesso a un universo parallelo, quello delle slow beer. Vi presentiamo oggi una carrellata delle più sfiziose proposte ancora prenotabili sul sito www.slowfood.it. A voi il compito di scovarle tutte…
Lasciamo il Barolo di Clerico per fare un passo verso una tradizione più popolare con La Barbera è femminile, per carpire le differenze tra quella d’Asti e quella d’Alba, vini con caratteristiche molto diverse dovute al terroir in cui nascono, nonostante il vitigno sia lo stesso. Ora dal Piemonte ci trasferiamo in Veneto, dove sorseggiamo un calice di Soave, per una verticale con annate parallele dei cru Calvarino e La Rocca di un altro grande della viticoltura recentemente scomparso, Leonildo Pieropan. Andiamo verso il Sud dove troviamo il Fiano di Avellino DOCG della cantina Pietracupa, che con la sua eleganza conferma la grande vocazione all’invecchiamento. Infine, per celebrare il 50esimo anniversario della denominazione Montepulciano d’Abruzzo, Terra Madre Salone del Gusto presenta i laboratori: Cinquant’anni di Montepulciano, una panoramica di stili e interpretazioni dell’annata 2015; In verticale: Emidio Pepe, il decano del Montepulciano, in una straordinaria degustazione di sei annate.
Uno dei settori che anima il più ampio dibattito tra sostenitori e detrattori è quello sui naturali e biodinamici che a Terra Madre Salone del Gusto viene approfondito con Vini dell’anima, naturali come “natura” comanda, attraverso la degustazione a bottiglie coperte dei vini di tre produttori di altrettante regioni. Protagonista di un altro Laboratorio del Gusto è la Tenuta di Valgiano, con Saverio Petrini, percussore della biodinamica in Italia, in particolare in quella Toscana altra, la Lucchesia, che detiene il primato degli ettari coltivati secondo i principi biodinamici. Una storia la sua che ha il lieto fine con la fondazione di Lucca Biodinamica: «un’unione nata dal basso, dall’esigenza dei produttori di creare qualcosa insieme». Ma Saverio è anche e soprattutto un agricoltore: «Sono nato in campagna, ma a sette anni mi hanno portato a Milano: lo shock è stato tale che non mi sono più ripreso e ho cercato in tutti i modi di uscire dalla città. Finché non sono approdato a Valgiano, dove la proprietà ha appoggiato le mie scelte facendo rinascere la tenuta». Ad accompagnare il racconto di questa bella esperienza agricola una verticale con annate prodotte prima e dopo la conversione in biodinamica, per capire, bicchiere alla mano, quanto pratiche più vicine alla natura possano cambiare un vino.
Varcando i confini nazionali troviamo i vini dell’Europa Centrale – Austria, Slovenia, Ungheria, Repubblica Slovacca, Germania – con produttori dediti ai princìpi dell’agricoltura biologica e biodinamica attraverso una selezione di sei vini tra i più rappresentativi dell’intera regione. Un altro tour europeo lo si può fare degustando i vini in anfora a partire da quello della Georgia, Presidio Slow Food. Non è tutto, a Eataly Torino Lingotto ci possiamo spingere fino ai Balcani, custodi della più antica storia del vino in Europa, degustando antichi vitigni locali di produttori di piccola scala che seguono un approccio slow, a misura d’uomo, rispettoso della natura, del terroir e delle tradizioni locali.
Se l’appuntamento che più vi interessa fosse esaurito, non demordete: in Enoteca, ospitata nella corte interna di Palazzo Reale, vi aspettano circa 600 etichette tra bolle, bianchi, rossi e dolci delle cantine selezionate nel Progetto Vino, che promuove e coinvolge il meglio della produzione vitivinicola attraverso attività di educazione e comunicazione. Tra questi, le selezioni territoriali dedicate all’Alta Langa, official sparkling wine di Terra Madre Salone del Gusto, presente anche nel Mercato di Lingotto Fiere con un proprio spazio, ma anche a Montepulciano d’Abruzzo, Franciacorta, Morellino di Scansano e Puglia in Rosé.
Come sempre, al nostro fianco nel raccontare il vino e la storia di chi lo produce, gli insostituibili sommelier della Fisar.
Sam Calagione è uno dei più importanti personaggi del mondo contemporaneo della birra artigianale. Il suo birrificio, Dogfish Head, nel Delaware, è diventato uno dei più importanti luoghi di sperimentazione e creazione birraria al mondo, con etichette come la Midas Touch, la Noble Rot o la Sah’tea, con cui il birrificio si è guadagnato la fama internazionale. Lasciamo la costa Est degli Stati Uniti e raggiungiamo la California, dove il birrificio Firestone Walker produce le sue birre maturate in legno, in degustazione nel Laboratorio ospitato da Eataly Torino Lingotto “Rock&Roll is Vintage”. Il gran tour europeo parte dal laboratorio God Save the Beer per assaggiare alcune delle produzioni più significative dei birrifici artigianali inglesi, abbinate a una selezione di formaggi dello stesso Paese. Dalla patria della produzione brassicola, il Belgio, arrivano invece le Flemish Red Ales maturate in botti di rovere.
Ma il mondo della birra non è fatto solo di grandi produttori: anche gli “assemblatori”, categoria in crescita, riescono a dare vita a prodotti nuovi e complessi. Con Oltre la produzione: l’arte degli assemblatori di birra incontriamo tre blender del Belgio e due affinatori italiani. Sapete come si dava un gusto particolare alla birra prima che si introducesse l’uso dei luppoli? Con le erbe, naturalmente, e questa tradizione è nuovamente in auge. A guidarci alla scoperta di questa tecnica, con l’assaggio di birre italiane, scozzesi e statunitensi, è l’etnobotanico e Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Andrea Pieroni, nel Laboratorio Birre e foraging, un incontro possibile.
Molti appuntamenti in programma sono realizzati in collaborazione con QBA – Quality Beer Academy, official partner di Terra Madre Salone del Gusto, che presenta una selezione di birre che tocca diverse culture, stili e tradizioni, con le eccellenze di alcuni dei birrifici più interessanti del panorama internazionale, tra cui BraufactuM, Brouwerij Boon, Firestone Walker, Kloster Scheyern, Rodenbach.
Le tre birre realizzate con i Presìdi Slow Food dal veneto Birrificio Antoniano accompagnano i piatti in alcuni appuntamenti del programma di Fucina Pizza e Pane. Inoltre, la birra con Grano Timilia del pane nero di Castelvetrano (Tp), con il Mais biancoperla della pianura veneta centro-orientale e con Grano Solina dell’Appennino abruzzese sono a disposizione dei visitatori del Mercato a Lingotto Fiere.
Grande novità dell’Enoteca, quest’anno, sono il Punto Mixology, con le creazioni dei bartender de I Maestri del Cocktail, e il Punto Vermouth, curato dall’Istituto del Vermouth di Torino: l’occasione giusta per provare grandi innovazioni e splendidi classici.
I Maestri del Cocktail sono anche protagonisti una bella sfida raccontata e proposta in degustazione in tre Laboratori del Gusto: realizzare cocktail con soli prodotti di un determinato territorio. Se accendiamo i riflettori su Torino, dove è nato il Vermouth, vino aromatizzato fondamentale per buona parte della miscelazione, è possibile rinunciare a tutto ciò che è prodotto al di fuori del Piemonte? Quanti e quali drink riusciremmo a realizzare? Lo scopriamo nell’evento Manhattan in salsa piemontese: una serie di cocktail con materie prime, liquori e distillati provenienti esclusivamente da questa regione. E possiamo replicare la sfida creando cocktail internazionali con il gusto, i profumi e gli aromi unici della Toscana e del Veneto, utilizzando la straordinaria varietà di materie prime offerte da questi territori.
A Terra Madre Salone del Gusto 2018 tra i protagonisti c’è il rum: con Il rum secondo Luca Gargano, il patron di Velier – distributore di distillati, liquori e vini esclusivi in Italia – e uno dei massimi esperti in materia, ci guida alla scoperta delle sue distillerie preferite, tra fermentazioni, alambicchi e serpentine. Mentre in altri appuntamenti ci conduce a Trinidad con i grandi rum di Caroni e ad Haiti con la degustazione del Clairin, nuovo Presidio Slow Food.
E per chi non esaurisce mai la curiosità di degustare altri liquori, Terra Madre Salone del Gusto consiglia il Laboratorio del Gusto Alla scoperta della Chartreuse, un elisir dal gusto incredibile, dato da ben 130 erbe e piante officinali, dalla caratteristica colorazione.
Terra Madre Salone del Gusto è resa possibile grazie al contributo delle tantissime aziende che hanno creduto in questo progetto e che insieme a noi si stanno impegnando per rendere l’edizione 2018 la più bella di sempre. Citiamo qui gli Official partner: GL events, Iren, Lavazza, Lurisia, Parmigiano Reggiano, Pastificio Di Martino, Quality Beer Academy.