Pistoia, città che cura, protagoniste le donne

volontari

Da “Pistoia, città che cura”, dell’associazione Crisalide, per sensibilizzare studenti, famiglie e insegnanti sul tema di abusi e violenze, all’“Elefante d’argento”, dell’associazione Arcobaleno verticale, per la realizzazione di una ludoteca della terza età a Monsummano. E ancora “Protagoniste le donne”, dell’associazione San Martino de Porres, che prevede un percorso di orientamento lavorativo per donne con disagio, al “Giardino sociale”, ideato dall’associazione territoriale Dopolavoro Ferroviario per dare vita a un luogo di incontro rivolto anche alle persone non vedenti con un percorso tattile. Dal progetto dell’associazione culturale Electra che avvicina il teatro ai detenuti, fino ai numerosi percorsi di accrescimento dell’autonomia avanzati da diverse associazioni e rivolti a disabili.

Sono 36 i progetti finanziati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia attraverso il bando “Socialmente 2018”, per un totale di 666.800 euro di risorse destinate alle attività di associazioni, cooperative, fondazioni e gruppi di volontariato attivi in tutta la provincia di Pistoia. Una “piccola” parte delle risorse totali, circa 12 milioni, che ogni anno la Fondazione Caripit investe per lo sviluppo del territorio pistoiese. Il bando, finalizzato al sostegno di attività per il superamento dell’emarginazione sociale e del disagio che oggi si presenta in molteplici forme – scarsa integrazione culturale, immigrazione, violenza, povertà – ha visto la partecipazione di ben sessantacinque progetti avanzati da altrettante realtà del territorio. Il 55,3% di questi è stato finanziato con contributi che vanno da 1.550 euro agli oltre 700.000. Non solo percorsi rivolti all’integrazione delle persone, però, perché molti dei progetti finanziati riguardano la ristrutturazione o la riqualificazione di edifici che saranno trasformati e poi destinati a ospitare nuove attività.

Come i 57.000 per i lavori all’interno dell’ex scuola elementare di Collodi che, al piano terra, diventerà sede degli uffici della Misericordia, e al primo piano vedrà invece la realizzazione di ambulatori medici. Così come la ristrutturazione di uno dei locali all’interno della sede della Società di Soccorso pubblico di Montecatini, dove il cofinanziamento della Fondazione contribuirà a realizzare il Punto di incontro.

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