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L’uscita dal tunnel della crisi è ancora lontana. I costruttori edili dell’Umbria lamentano lungaggini e scarsità di investimenti.

di Marcello Guerrieri
21/06/2018
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Perde fatturato e consistenza: il settore dell’edilizia in Umbria è ancora sotto la cappa della crisi. E lo hanno certificato i Consigli Direttivi dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili dell’Umbria, di Perugia e di Terni: “Malgrado i tanti annunci di inversione di tendenza e di uscita dalla crisi, il settore delle costruzioni in Umbria continua a perdere fatturato e posti di lavoro. I dati sulla massa salari e sul numero di operai, forniti dalle Casse Edili di Perugia e di Terni, certificano come la crisi perdura e continua la tendenza alla diminuzione dei dati economici e sociali del settore”. Nell’arco di dieci anni nella Regione si è passati da quasi 25.000 operai iscritti a Terni e Perugia a circa 10.000. E la massa salari, in parallelo, è passata dai 220 milioni di euro del 2008 agli attuali circa 100 milioni. “L’edilizia in Umbria si è ridimensionata di più del 60%, hanno chiuso migliaia di imprese e si sono persi decine di migliaia di posti di lavoro. E tutto questo è avvenuto in un silenzio assordante e senza che ci sia mai stata, nell’opinione pubblica e tra i decisori politici, la piena consapevolezza della drammaticità della situazione di un settore che rappresenta una componente strategica per la ripresa economica, per il futuro del nostro territorio e delle nostre città, per la difesa e la valorizzazione dell’ambiente e del nostro patrimonio storico, artistico e architettonico, per migliorare la qualità della vita, la sicurezza, il benessere della nostra popolazione”.
I dirigenti dell’Associazione dei costruttori hanno lanciato un grido di allarme in Umbria su tre principali questioni: la ricostruzione a seguito del recente terremoto, il livello di investimenti pubblici e la situazione del mercato immobiliare. Al di là dei tanti annunci la situazione nei lavori pubblici, per gli investimenti in infrastrutture e manutenzione straordinaria è davvero drammatica e l’introduzione del nuovo Codice non ha fatto altro che rendere ancor più difficile la condizione del settore. Per quanto riguarda la ricostruzione, a seguito degli eventi sismici iniziati nell’agosto 2016, a quasi due anni dal primo sisma sono state prodotte 56 ordinanze commissariali e un numero altrettanto grande di ordinanze della Protezione Civile, ma a fronte di questo quadro normativo grande e complesso, che ha ingenerato incertezze e un allungamento dei tempi di istruttoria delle pratiche, la ricostruzione stenta a partire. ANCE Umbria, nei prossimi giorni, si farà promotrice di un incontro con le altre Organizzazioni Datoriali del mondo dell’Artigianato, della Piccola Impresa e della Cooperazione, nonché con la Rete delle Professioni Tecniche, al fine di valutare iniziative comuni.

Tags: AnceCrisiRicostruzioneUmbria
Marcello Guerrieri

Marcello Guerrieri

Esercita la professione di giornalista da oltre trent’anni: ha esordito con la cronaca locale per la redazione ternana de il Messaggero, per la quale ha anche curato, per un lungo periodo, pure gli aspetti sindacali ed economici delle aziende della provincia di Terni. Collabora tuttora col giornale romano. Ha seguito sin dall’inizio, l’evoluzione dei nuovi media, curando numerosi siti come quello di “Terninrete”

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