Arriva il nuovo Codice Nazionale di Protezione Civile

Uno strumento che era atteso nel sistema della Protezione Civile. Ed allora Il nuovo Codice diventa un vero strumento di lavoro perché prende atto dei cambiamenti che sono intervenuti, riformando una legge datata. Lo ha detto la presidente della Regione Umbria e Commissario straordinario alla ricostruzione, Catiuscia Marini, intervenendo, oggi a Foligno, al convegno sulle novità legislative introdotte dal nuovo Codice di protezione civile. L’incontro, che si è svolto alla presenza di sindaci, volontari, forze dell’ordine, vigili del fuoco, esponenti della comunità scientifica e di tutti i settori coinvolti nella sicurezza territoriale e protezione civile, è stato utile anche per fornire spunti di riflessione per il processo di riforma a livello regionale.
“Il nuovo Codice – ha aggiunto la presidente – responsabilizza, ma anche chiarisce funzioni e competenze dei diversi livelli istituzionali, Regioni, Comuni e Stato, che sono chiamati ad intervenire nella gestione di protezione civile. Inoltre dà grande valore al volontariato organizzato e formato e soprattutto affronta i nodi dell’efficacia e dell’efficienza di un sistema che sia in grado di gestire tempestivamente e continuativamente le emergenze di protezione civile che non sono solo quelle straordinarie come può essere un terremoto – ha spiegato Marini, ma anche emergenze più quotidiane a cui siamo abituati, come ad esempio gli eventi calamitosi legati al cambiamento climatico o il maltempo che improvvisamente si abbatte su un territorio. In tutti questi casi – ha proseguito -, deve esserci un sistema di protezione civile territoriale preparato e pronto a gestire la quotidianità della risposta”.
“La giornata di oggi – ha aggiunto – è un appuntamento formativo sul nuovo Codice, sulle funzioni, sulle competenze, sulle responsabilità, ma è anche e soprattutto l’occasione per mettere l’accento su quello che l’Umbria ha saputo fare negli anni e che oggi intendiamo rafforzare e migliorare. Certamente siamo stati apripista di alcune scelte intelligenti – ha sottolineato Marini – Credo che queste buone esperienze dovranno trovare risposta anche in un aggiornamento della legge regionale”.

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