Al Lavoro per l’Umbria: il documento dei sindacati per ripartire

Lunedì 21 maggio giorno importante per l’Umbria: è stato presentato infatti ‘Al Lavoro per l’Umbria’, documento elaborato da Cgil, Cisl e Uil regionali per un confronto tra istituzioni e parti sociali su un nuovo modo di sviluppare l’Umbria. La presentazione è avvenuta all’hotel Giò di Perugia. Erano presenti i tre segretari generali, Vincenzo Sgalla, Ulderico Sbarra e Claudio Bendini.

Nel testo ci sono due precondizioni fondamentali: sicurezza sul lavoro e legalità, le “password’ per avviare qualsiasi percorso di rilancio dell’economia regionale. I sindacati ora avvieranno una fase di partecipazione e condivisione con lavoratori e cittadini, chiedendo un’accelerazione del confronto con le istituzioni.

Il documento parte da considerazioni di fondo: il periodo di crisi che ha colpito duramente l’Umbria, a partire dal 2008, relegando la regione agli ultimi posti per Pil, consumi e occupazione. A preoccupare i sindacati, in particolare, è l’evidente difficoltà a tenere il passo delle regioni limitrofe, Marche e Toscana. Tema centrale è naturalmente il fattore lavoro e il reddito da lavoro, “il solo che può garantire dignità, identità e cittadinanza. Quindi serve un lavoro dignitoso, non sostituibile da redditi di povertà, cittadinanza o simili che, seppure utili ad affrontare fasi particolari della vita, non possono sostituirsi al lavoro dignitoso”.

Il lavoro va valorizzato investendo nella cultura, nella formazione e nella riqualificazione professionale continua. Le elezioni politiche, scrivono i sindacati, “hanno mutato certamente lo scenario di riferimento, determinando uno sconvolgimento profondo”. Soprattutto perché “le elezioni, al saldo del populismo, hanno pesantemente parlato di lavoro; di un sud che lo chiede e di un nord che lo difende”.

Vanno colte le opportunità, come la concentrazione in Umbria di importanti risorse economiche. Da quelle per la ricostruzione post-terremoto a quelle per le Aree interne, a Industria 4.0, passando per i fondi europei e le risorse per Terni – Narni area di crisi complessa. Vista la situazione occupazionale che si aggrava e gli under 30 che scappano via, è necessario pensare a un turnover occupazionale, costituendo un fondo dedicato e altri strumenti per l’occupazione giovanile in Umbria.

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