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Ricostruzione post-sisma, Marini: “Servono anche azioni concrete di prevenzione” La presidente della Regione Umbria al seminario di Spoleto: "E l'Umbria da questo punto di vista ha cultura della prevenzione"

di Alessandro Pignatelli
14/04/2018
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“La ricostruzione post sismica non è solo un’opera di riparazione e ripristino di edifici danneggiati, ma è essa stessa una fondamentale occasione per mettere in atto azioni concrete di prevenzione per garantire prima di tutto ai cittadini sempre di più una maggiore sicurezza”. È quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, nel corso del suo intervento che ha aperto i lavori del seminario organizzato dalla Regione Umbria, al Teatro Nuovo di Spoleto, dedicato al tema: “Le NTC 2018 (Norme tecniche per le costruzioni) e la ricostruzione: le principali novità”, rivolto a tecnici ed amministratori pubblici.

“La cultura della prevenzione da rischio sismico – ha proseguito Marini – è il vero punto di forza della nostra regione, terra che ha vissuto negli ultimi decenni almeno tre grandi eventi sismici. In ognuna di queste circostanze, infatti, chi si è alternato alla guida delle amministrazioni pubbliche ha sempre effettuato importantissimi investimenti in direzione della prevenzione. Ed è ciò che dobbiamo fare anche in questa occasione: elevare ancora di più la qualità degli interventi di ricostruzione, puntando alla sicurezza e mettendo a valore le competenze, le conoscenze tecniche e scientifiche che sono ormai un nostro patrimonio diffuso, e anche i nuovi materiali”.

Per la presidente Marini questa impostazione ha un valore non solo legato alla sicurezza dei cittadini, ma anche rispetto al mantenimento della vita nella fascia appenninica, a rischio spopolamento: “Offrire a chi vive in queste aree maggiore sicurezza aiuta a mantenere le comunità in questi territori”.

“La complessità della fase in cui siamo – ha aggiunto –necessita però di approfondimenti rispetto ai distinti aspetti della ricostruzione, legati alla molteplicità delle tipologie di interventi, da quelli per danni lievi, a quelli su edifici da demolire e ricostruire, agli interventi di ricostruzione integrata, alle opere pubbliche. E dobbiamo sempre considerare che la pur necessaria ‘semplificazione’ delle procedure non deve però compromettere la sicurezza e la trasparenza dell’opera di ricostruzione”.

Marini ha quindi colto l’occasione per una riflessione circa la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato incostituzionali alcune norme in materia sismica contenute nel Testo unico sull’urbanistica della Regione Umbria, che miravano appunto ad una maggiore semplificazione delle procedure, con particolare riguardo alla cosiddetta “doppia conformità”. “A differenza di quanto alcuni affermano, la stessa Corte ha sottolineato come proprio la Regione Umbria – ha detto la presidente – ha affrontato in maniera intelligente questo tema, indicando una soluzione che non mirava a risolvere il problema evitando una sorta di ‘condono’ generalizzato. Ma la Corte ha giustamente osservato che è necessaria una norma di legge nazionale. Dunque sarebbe auspicabile che tutte le forze politiche ed tutti i parlamentari umbri facessero squadra per raggiungere questo obiettivo che, sia pure garantendo la necessaria sicurezza antisismica degli quewsinterventi proposti, semplificherebbe il lavoro di tecnici ed amministrazioni e accorcerebbe i tempi stessi della ricostruzione, così come ci chiedono i cittadini che vogliono rientrare il più presto possibile nelle proprie abitazioni”.

Tags: Catiuscia MariniRicostruzione post sismaUmbria
Alessandro Pignatelli

Alessandro Pignatelli

Giornalista professionista e scrittore, amante della carta stampata come del mondo digitale. Ho lavorato per agenzie stampa e siti internet, imparando nel mio percorso professionale a essere tempestivo, preciso, ma anche ad approfondire con vere e proprie inchieste. Con i new media e i social, ho inserito nel mio curriculum anche concetti come SEO, keyword, motori di ricerca, posizionamento.

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