Tavola: i mille segreti della Torta di Pasqua

La Torta di Pasqua come elemento della tradizione gastronomica umbra legata alla più importante festività del cristianesimo. Una tradizione culinaria, sia nella versione dolce che in quella al formaggio, che è insieme anche un momento di socialità, sia nella fase preparatoria con la cottura nei forni comunitari sia in quella conviviale per la colazione di Pasqua.

E proprio alla Torta di Pasqua la Camera di Commercio di Perugia ha dedicato piccolo volume realizzato dalla food writer Rita Boini. Si tratta di ‘La Torta di Pasqua in Umbria – Tra ricette inaspettate, antichi mulini e vecchi forni’, che è stato presentato lunedì 19 marzo nella sede camerale di Perugia. All’evento sono intervenuti il presidente dell’ente Giorgio Mencaroni, la dottoressa Maria Patrizia Lorenzetti dell’Usl di Gubbio, Maria Teresa Ubaldini e Francesca  Procacci dell’Associazione Crisalide che hanno collaborato alla ricerca.

Come sottolinea l’autrice, “l’origine della torta al formaggio è di certo assai remota. La mefa spefa degli antichi Umbri, che già conoscevano l’arte della lievitazione, è sorprendentemente vicina alla torta al formaggio che ancora prepariamo a Pasqua: farina, uova, latte, formaggio, sale”.

Il volume, ha affermato Mencaroni, vuole essere un modo per “mettere a valore anche le tipicità enogastronomiche nascoste, cioè quelle che è possibile conoscere, quasi esclusivamente, attraverso un’esperienza diretta di viaggio e soggiorno in Umbria. E questo è il caso della Torta di Pasqua, che è difficile trovare in tutta la sua bontà fuori dai nostri territori. Con questo lavoro cerchiamo di trasmettere al lettore la passione, l’entusiasmo e l’allegria che si riscontrano nel periodo in cui si preparano le torte, dolci o salate che siano. Ai più curiosi, dunque, porgiamo l’invito a mettersi in viaggio per scoprire come noi umbri “mettiamo le mani in pasta!”.

Il racconto di tale tradizione gastronomica costituisce anche l’occasione per rappresentare i luoghi tipici in cui questa veniva realizzata, tra antichi mulini e forni comunitari. E dopo la frenesia della sua preparazione nel corso della Settimana Santa, la mattina della domenica di Pasqua vi è finalmente la sua degustazione. “La mattina di Pasqua – ricorda Rita Boini – le torte venivano poste sulla tavola, bene in ordine, o in allegra confusione, assieme agli altri cibi che costituivano la ricca prima colazione pasquale. Tutto si consumava secondo una successione non ben precisa, non codificata. Alla torta si accompagnavano capocollo, salame, ciauscolo, a seconda delle zone, ma anche uova sode, frittate, coratella, vino e vinsanto. I salumi  si consumavano in alcune zone con la torta al formaggio, in altre con quella dolce, in un’armonia o in un felice contrasto di sapori e d’aromi”.

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