Circa 310 milioni di individui nel mondo soffrono di obesità: una vera emergenza sanitaria, definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità “l’epidemia del XXI secolo”. In Italia le persone obese sono 6 milioni (pari al 12-15% della popolazione) e circa 1,5 milioni di pazienti sono candidabili all’intervento chirurgico, a fronte dei 7mila che ogni anno vengono già trattati chirurgicamente nei vari centri di chirurgia dell’obesità. Un trend in crescita allarmante, tanto che il Piano Sanitario Nazionale ha ritenuto essere l’obesità il terzo obiettivo. “Il Centro Prevenzione Donna di Terni – spiega il direttore sanitario della struttura, la dottoressa Antonella Paolucci – ha risposto a questo problema istituendo al suo interno un ambulatorio dedicato all’obesità, diretto dal dottor Amilcare Parisi, dove vengono effettuate visite e trattamenti personalizzati per i pazienti che richiedono una consulenza”.
“Tutte le indagini epidemiologiche – dichiara Parisi – concordano nell’evidenziare come l’obesità incrementi, in modo significativo, la morbilità e la mortalità riducendo qualità e durata della vita in modo significativo. Ciò vale anche per l’obesità lieve”. “È’ estremamente elevato – aggiunge Parisi – il numero di potenziali pazienti su cui potrebbe e dovrebbe essere praticata la chirurgia bariatrica, la quale ha un’efficacia superiore rispetto alla terapia medica convenzionale anche per ciò che riguarda la cura di tutte le comorbilità legate all’obesità”. Tra queste le più importanti e frequenti sono: il diabete melito di tipo II°, la ipercolesterolemia, la ipetrigliceridemia, la ipertensione arteriosa, le vasculopatie e le cardiopatie, le pneumopatie con le pause respiratorie notturne, le artropatie e le patologie della colonna vertebrale. “Tutte patologie – conclude il dottor Parisi – che migliorano, fino a portare il paziente alla completa guarigione, qualora si riesca a riportare stabilmente il peso del paziente negli ambiti della normalità”.
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