Manca il sangue in Umbria: Nel 2016, ci sono state 1.891 donazioni in meno all’Avis rispetto al 2016; nel 2017 sono state ancora più basse, 1.356 in meno rispetto a dodici mesi prima. In totale, nei due anni, c’è stato un calo del 7,94%, con 3.247 donazioni in meno.
L’Umbria è sotto media, ossia 150 donazioni al giorno, perché si ferma a 110. Diverse volte, negli ultimi tempi, ciò che a livello chirurgico era possibile rinviare è stato rinviato o si è provveduto a importare sacche di sangue provenienti da regioni che avevano eccedenze. Cosa che adesso non è più possibile.
A gennaio 2018 la situazione non è cambiata: -180 donazioni di sangue rispetto a gennaio 2017. A febbraio si prevede un ulteriore calo di circa 200 raccolte. Non sono soltanto gli umbri a essere più pigri. Nella ex Asl 3, per esempio, sono inutilizzabili i Punti di raccolta di Cascia e Norcia a causa del terremoto. All’Avis di Spoleto, Perugia e Terni, l’anno scorso, c’è stato un evidente calo. A meravigliare anche le donazioni in meno a Città di Castello, Gualdo Tadino e Umbertide. Continua a essere costantemente in calo Assisi.
Nel novembre del 2017, l’Avis regionale ha chiesto alla Direzioni generali delle Aziende Ospedaliere e Sanitaria di attuare quanto il Piano regionale sangue prevede: anticipazione degli orari di apertura, possibilità di prenotare l’accesso, aperture domenicali concordate, con l’invio di almeno 12 donatori, oppure più aperture pomeridiane o, ancora, aumento delle pratiche di plasmaferesi.
A quanto pare, qualcosa si sta muovendo: l’Azienda ospedaliere di Perugia e la Usl 1, per il Punto di raccolta fisso di Pantalla, da tempo stanno effettivamente effettuando aperture domenicali con successo. A breve si aggiungeranno il Sit di Foligno, con aperture a Foligno, Spoleto, Narni e Orvieto, e il Sit di Terni. Le date previste sono quelle del 18 marzo, 20 maggio e 15 luglio 2018. La prenotazione dell’accesso si potrà effettuare rivolgendosi alla propria Avis di appartenenza, entro il venerdì precedente, secondo la disponibilità dei servizi.
Serve uno sforzo, a questo punto, da parte dei dirigenti delle Avis comunali che devono sollecitare i donatori, “affinché il loro gesto volontario sia un servizio alla collettività su cui poter contare”. L’Avis “assume l’impegno di informare costantemente la collettività sulle necessità e invita tutti quelli che sono nelle condizioni di farlo, di donare con periodicità: più donazioni più sicurezza per tutti”.