Con la pubblicazione del D.M 8 gennaio 2018 si è fatto un passo in avanti in materia di qualificazione e certificazione delle competenze e, dopo ripetuti richiami Ue, l’Italia si adegua ad uniformare gli standard del riconoscimento delle competenze. «Un primo passo della politica ma resta ancora tanto da fare per dare concretezza all’efficacia delle misure di sicurezza e alla formazione – dice Giancarlo Vitali, responsabile dei corsi del centro di formazione accreditato della Regione Lombardia Linea Vita by COMED di Bergamo -. È necessario infatti accelerare sulla istituzione di campi scuola non solo per la formazione in aula ma anche per l’addestramento pratico come stiamo facendo qui a Bergamo dove abbiamo realizzato un centro per le attività nei lavori in quota e negli spazi confinati: una palestra attrezzata con aree e configurazioni specifiche di lavoro, riprodotte in modo fedele alle situazioni reali e una palestra itinerante dove l’addetto viene non solo addestrato in modo generale ma nella specifica attività ,ne viene verificata anche l’attitudine, la gestione del lavoro di gruppo, le capacità suddivise in diversi livelli, da quello base a quello di esperto».
«Il 31 gennaio è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra ATS Bergamo e 23 organizzazioni per diffondere salute e sicurezza sul lavoro anche grazie a una corretta formazione ed educazione, con il plauso del direttore generale ATS di Bergamo, dott.ssa Mara Mazzi, e il Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, ma è naturale porsi una riflessione – prosegue Vitali -. La politica ha fallito con la troppa burocrazia, scarsità di mezzi e risorse, difesa di interessi, scarsità di investimenti nella ricerca e sviluppo affidandosi ai soliti tavoli di lavoro dove da sempre gli attori sono gli stessi e dove ogni organizzazione difende i propri interessi sia di tipo collettivo che finanziario chiudendo gli occhi sul continuo aumento delle morti bianche».
La cura del fare? «Partire da principi condivisi a livello europeo ovvero quello che ognuno che ha una mansione operi con specifica conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità secondo i livelli EQF e il valore nazionale delle qualificazioni NQF Italia – conclude Vitali -. Chi opera senza specifica competenza deve essere isolato dal mercato ed escluso dal mondo del lavoro. Chi opera con specifica competenza deve essere premiato dal mercato e dalle istituzioni con agevolazioni fiscali. Escludere dal mondo della formazione tutte quelle organizzazioni che con inganno “vendono” corsi e competenze fasulle».
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