Catiuscia Marini insieme ai dipendenti pubblici

La Regione si schiera coi suoi dipendenti a sostegno del rinnovo del loro contratto di lavoro. E dopo la mobilitazione di stamattina la presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini ha scritto e firmato, alla presenza dei segretari generali di Fp-Cgil, Fp-Cisl, Fpl-Uil Fabrizio Fratini, Ubaldo Pascolini e Marco Cotone, anche su sollecitazione delle stesse organizzazioni sindacali, una lettera al ministro competente , per chiedere “di favorire una celere conclusione delle trattative verso la sottoscrizione dei CCNL, nella strada indicata nell’intesa del 30 novembre che traccia le linee di intervento e gli obiettivi condivisi”.
La mobilitazione era stata organizzata dai lavoratori e dalle organizzazioni sindacali dei dipendenti degli enti locali, del servizio sanitario regionale per affrontare il tema dell’adeguamento dopo 9 anni di stallo: sulla base di questo presupposto stamani a Perugia c’è stato un presidio davanti a Palazzo Donini sede della Regione Umbria di Perugia.
Ecco le parole della presidente Marini: “Mentre si sta svolgendo un sit-in di lavoratrici e lavoratori, i Segretari generali delle organizzazioni sindacali mi hanno espresso l’enorme preoccupazione, indignazione e rabbia per il mancato rinnovo del contratto dopo 9 anni di blocco contrattuale accompagnato da scioperi, manifestazioni locali e nazionali – è scritto nella lettera – Come Presidente della Regione Umbria riconosco l’importanza delle rivendicazioni rappresentate con la mobilitazione di oggi, sia quelle normative che quelle economiche, necessarie per valorizzare e ridare ruolo e prestigio ai lavoratori pubblici sia quelli propri dell’Ente Regione e del Servizio sanitario regionale, sia quelli delle Autonomie locali, in anni difficili, compresa per l’Umbria la fase della ricostruzione post terremoto, alla quale i lavoratori pubblici sono chiamati con impegno, orgoglio abnegazione, al fianco dei cittadini”.
“Per i rappresentanti sindacali – è scritto nella lettera – è necessario quindi, superare i ritardi nello svolgimento del confronto tecnico sui testi normativi e indicare con chiarezza e puntualità la parte economica tenendo presente che, nonostante il blocco del contratto, i dipendenti pubblici hanno garantito servizi di qualità, seppure tra mille difficoltà, e sono amareggiati dalla mancanza di rispetto da parte dei rispettivi datori di lavoro istituzionali”.

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