La sanità umbra vince una nuova medaglia. L’Agenas ha comunicato i dati del Piano Nazionale Esiti sulla mortalità a 30 giorni per ictus cerebrale nei vari ospedali italiani. Il tasso di decessi è ridotto nelle regioni in cui ci sono strutture dedicate all’assistenza di pazienti colpiti da questa patologia (Stroke Unit o Centro Ictus).
L’Umbria è la regione italiana con il più basso tasso di mortalità, intorno al 6 – 7 per cento, sotto la media nazionale del 10,9 per cento. Molto positivi i dati sui due Centri Ictus presenti a Città di Castello e Gubbio – Gualdo Tadino, Usl Umbria 1. Qui siamo a un dato ancora più sbalorditivo: 5 per cento di mortalità a 30 giorni dall’evento.
I due Centri fanno capo alla Struttura complessa aziendale di Neurologia, guidata dal dotto Stefano Ricci. Si utilizza la terapia fibrinolitica, trattamento possibile entro 4-5 ore dall’ictus ischemico, più efficace quando viene praticato il più velocemente possibile. Ma l’Umbria non si culla sugli allori. I Centri Ictus della Usl Umbria 1 partecipano al progetto europeo Angels, detto anche door to needle. Ossia il tempo che passa dall’ingresso al Pronto soccorso e l’infusione del farmaco. Lo scopo è riuscire a raggiungere un tempo inferiore ai 60 minuti. I due centri umbri hanno già raggiunto questo obiettivo nelle simulazioni.
Si tratta insomma di centri all’avanguardia. Dotati di 12 letti complessivi e di personale dedicato, si avvalgono anche della consulenza di fisiatra, dentista e cardiologo. La rivista della Società Europea dell’Ictus, European Stroke Journal, li ha promossi ampiamente visto che soddisfano tutti i criteri di performance.