Questa volta è una marca di gioielli a dare l’idea di una discriminazione nei confronti delle donne. E da qui parte Chiara Pucciarini, presidente del Centro Umbro per le pari opportunità: “Tutte le cittadine e i cittadini che rilevino messaggi pubblicitari discriminatori o lesivi della dignità delle donne possono segnalarli sul sito web dell’Istituto nazionale di Autodisciplina Pubblicitaria (www.iap.it): se l’azienda che usa una pubblicità scorretta ha aderito al Codice di autodisciplina, infatti, si può contare sul fatto che riceva una giusta sanzione”.
“Condivido pienamente – sostiene – la posizione di condanna della coordinatrice nazionale degli Organismi regionali per la Parità di genere, Roberta Mori, e la sua conseguente decisione di denunciarla all’Istituto nazionale di Autodisciplina Pubblicitaria, l’unica autorità che in Italia è preposta a censurare e imporre alle aziende il ritiro di pubblicità scorrette e offensive”.
I manifesti “riportano a caratteri cubitali un compendio di stereotipi di genere, in perfetto stile vintage, in cui la donna viene dipinta come aspirante casalinga perfetta, cresciuta a economia domestica. Anche se questi comportamenti sembrano qualcosa di poco conto, in realtà – dice la presidente del Centro regionale pari opportunità – non andrebbero mai sottovalutati, perché la pubblicità è un mezzo potente di comunicazione ed è talmente onnipresente nella nostra vita quotidiana da scivolare spesso anche sotto il livello della nostra percezione cosciente”.
“In questo caso – prosegue -, anche all’occhio meno attento, non poteva sfuggire un messaggio così anacronistico, che legittima stereotipi di genere e pregiudizi nocivi non solo alle donne, ma al progresso della intera società. Per questo è importante rendere noto che c’è la possibilità di fare segnalazioni all’Istituto nazionale di Autodisciplina Pubblicitaria”.