Le eccellenze dell’Umbria in mostra a Napoli

L’elenco è lungo, per fortuna. E tocca quota sessantanove, tanti sono i prodotti insigniti con le bandiere regionali del gusto. Loro si accodano alle oltre cinquemila specialità italiane: si scende in riva al Trasimeno, per la squisita e dimenticata “fagiolina del lago” come per lo zafferano di Città della Pieve, coltivato anche a Cascia.
E via così, passando da prodotti della tradizione con un nome forte del tipo “coglioni di mulo”, insaccato di carne magra di maiale con un lardello al centro, per poi passare alle fave dei morti, pasticcini alla mandorla, di forma ovoidale e schiacciata con l’aspetto di un amaretto.
È quanto emerge dal nuovo censimento delle specialità che sono ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno venticinque anni, presentato dalla Coldiretti in occasione dell’apertura del Villaggio contadino a Napoli sul lungomare Caracciolo, con mercati contadini, agrichef ed esposizioni ad hoc per il primo Black Friday della tavola per far conoscere e salvare i tesori nascosti del Made in Italy. Si tratta – afferma Coldiretti Umbria – di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale che il nostro Paese può oggi offrire con orgoglio ai turisti italiani e stranieri; il primato nei prodotti tradizionali si aggiunge a quello dei prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall’Unione europea. Intanto, a valorizzare le eccellenze agroalimentari umbre a Napoli, una decina di aziende delle zone terremotate hanno preso parte nel week end al grande mercato a chilometri zero di Campagna Amica, ubicato proprio all’interno del Villaggio Coldiretti. Nella “curiosa e colorata” classifica regionale delle specialità tradizionali in Umbria dominano le paste fresche, panetteria e pasticceria con 31 tipologie di prodotti, come ciaramicola e pampepato o umbricelli, seguiti da 13 carni fresche e insaccati, come porchetta e sanguinaccio, 12 prodotti vegetali, come la cipolla di Cannara, il sedano nero di Trevi e il tartufo bianco e nero pregiato, 6 tipi di pesce, come il persico reale del Trasimeno, 4 formaggi, come la caciotta e il pecorino di Norcia, 2 condimenti, tra cui la pasta di olive e 1 prodotto di origine animale, la ricotta salata. Tutti prodotti agroalimentari di qualità – conclude Coldiretti – che rappresentano una ricchezza per l’Umbria e per le imprese agricole; dietro ogni prodotto c’è una storia, una cultura ed una tradizione che è rimasta viva nel tempo ed esprime al meglio la realtà di ogni territorio.

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