Partite Iva Umbria: in 7 anni -10,138 miliardi

sovraindebitamento

Partite Iva, ossia imprese e professionisti, umbre: in sette anni sono andati in fumo 10,138 miliardi di euro, un quarto del fatturato (-23,4%). Una situazione peggiore che nel resto d’Italia, dove i miliardi bruciati sono poco più di un decimo del fatturato (-11,9%).

La ripresa, iniziata nel 2015, in Umbria continua a essere più lenta che nel resto della penisola a leggere i dati del ministero delle Finanze su fatturati totale e medi di imprese e professionisti in tutte le regioni italiane, elaborati da Mediacom043.

Perugia e l’Umbria hanno marcato il quinto peggior risultato in Italia. Pur avendo manifestato segnali di ripresa, secondo le dichiarazioni presentate al fisco nel 2016, con una crescita del fatturato totale di imprese e professionisti pari allo 0,6% (+188,9 milioni di euro). Nello stesso periodo, in Italia, l’incremento è stato dello 0,8% nel 2015, rafforzandosi nel 2016 e nel 2017.

Anche per quanto riguarda il fatturato medio delle Partite Iva in recessione, l’Umbria ha fatto malissimo, con un calo doppio rispetto al resto del Paese (-19,8% contro il -8,2%) Il divario è passato dal 26,5% al 33,2% (nelle dichiarazioni 2016, una Partita Iva presenta nella regione un fatturato medio inferiore di 260.600 euro rispetto al dato nazionale).

Nel 2015, il fatturato medio è salito del 4,2%, ma in gran parte ciò è dovuto alla riduzione del numero di Partite Iva, molto meno per la crescita dal fatturato totale. Giuseppe Castellini, direttore del settore datajournalism di Mediacom043, spiega: “Il crollo del fatturato di imprese e professionisti, durante la recessione, in Umbria è stato drammatico, il doppio della media nazionale e, in termini di fatturato complessivo, il 150% in più della media”.

Aggiunge Castellini: “Quello che preoccupa, poi, è che l’Umbria, pur avendo ripreso a crescere, continua a perdere terreno dalla media nazionale. Non deve preoccupare, invece, il calo delle Partite Iva, se questo significa avere imprese e professionisti attivi con più fatturato medio e quindi a maggior produttività. Per capire se l’Umbria stia ancora perdendo, anche per quanto concerne il fatturato medio, saranno cruciali i prossimi dati che ci fornirà il ministero delle Finanze”.

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