Cagliari, convegno sui vigneti storici del Mandrolisai

vigneti

Sardegna, quasi un continente. Parafrasando il titolo dell’opera dello scrittore Marcello Serra, si ha un quadro chiaro di ciò che il territorio isolano propone ai nostri occhi. Partendo da questa considerazione, l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu ha parlato al convegno “Paesaggi rurali storici – Un percorso comune per il riconoscimento dei vigneti del Madrolisai”, che si è tenuto sabaro sera all’aula Marte di Atzara. I lavori sono stati introdotti dai sindaci di Atzara e Sorgono, Alessandro Corona e Giovanni Arru, orgogliosi di poter annoverare i vigneti del Mandrolisai tra i ‘gioielli’ inseriti nel Registro nazionale dei paesaggi di interesse storico, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali.

“La Sardegna è davvero un continente – ha esordito l’assessore Erriu – in quanto esistono ambiti di paesaggio estremamente differenti. La tipicità dei vigneti storici di questo territorio mette in evidenza alcuni aspetti di carattere generale che possono tornare utili a tutta l’Isola. Un tema che si inserisce di diritto nel disegno di legge di governo del territorio varato dalla Giunta Pigliaru e che il nostro Assessorato sta cercando di gestire in maniera corretta ed equilibrata, prestando attenzione tanto alla tutela del paesaggio quanto alle opportunità di sviluppo locale”.

“Qualcuno, e non solo in Sardegna, vorrebbe trasformare la Sardegna in un enorme parco”, ha sottolineato Erriu. “Meno si tocca e meglio è, sostengono alcuni. Vorrebbero un paesaggio museificato, la classica cartolina da ammirare ma non da vivere, come se si trattasse del fondale di un teatro. La realtà invece è molto diversa: ci parla dell’Uomo che è parte del paesaggio e che, soprattutto attraverso le produzioni agricole, concorre a trasformare e ricreare il paesaggio stesso. La Carta Europea di Firenze parla certamente di tutela ma anche di pianificazione. Si tratta di capire come, insieme alle regole, possiamo definire le politiche di sviluppo, tenendo ben presenti alcune criticità a cominciare dallo spopolamento dei piccoli centri. Questo è il problema che assilla maggiormente le zone dell’interno, in Sardegna come in tante altre parti d’Europa”.

“Per generare valore – ha aggiunto l’assessore Erriu – non necessariamente si deve consumare il suolo o si deve puntare sulla crescita quantitativa. Le speculazioni energetiche, per esempio, depauperano la ricchezza naturale senza creare sviluppo. Tuttavia, ci sono occasioni in cui si può puntare all’innalzamento qualitativo di una produzione ricorrendo a tecniche di minore sfruttamento del suolo. Sin dall’inizio di questa legislatura abbiamo avviato un percorso di confronto con i fruitori del paesaggio, cioè con coloro che all’interno del paesaggio vivono e operano”.

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