Imprese Perugia: Movimpresa, rallentamento nel III trimestre 2017

Giorgio Mencaroni

Il presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni, questa mattina ha presentato i risultati dell’indagine Movimprese sulla nati-mortalità delle imprese in provincia di Perugia nel trimestre giugno – settembre 2017. Non sono buoni risultati quelli che emergono.

C’è stato infatti un rallentamento nel III trimestre nella provincia di perugina. Al 30 settembre erano iscritte al Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Perugia 72.644 unità, lo 0,3 per cento in meno (260) rispetto al trimestre precedente. E’ anche vero che nel trimestre che va da fine giugno a fine settembre sono nate 686 nuove imprese, ossia 62 in più rispetto alle imprese che hanno abbandonato (624).

Mencaroni ha sottolineato: “Non manca qualche segno più, ma è evidente che ci troviamo di fronte a un andamento lento della dinamica imprenditoriale provinciale. Se spostiamo l’analisi agli ultimi 12 mesi, notiamo che il saldo tra imprese nate e abbandonate è di -426, ossia lo 0,6% in meno. La ripresa da noi non è ancora consistente”.

Nel III trimestre 2017 resta il saldo positivo tra le aziende che hanno iniziato l’attività e quelle che hanno chiuso: +62. Un progresso pari allo 0,9%. Mencaroni commenta: “Servono migliori condizioni di contesto, un ambiente predisposto ad appoggiare con maggiore decisione l’attività imprenditoriale. Così ancora non è, tra una tassazione troppo alta, troppa burocrazia e persistenti sbarramenti di accesso al credito”.

Dall’inizio del 2017 al 30 settembre in provincia di Perugia sono nate 2.971 imprese, 11 al giorni. Un andamento che non è riuscito a bilanciare le cessazioni, che nello stesso periodo hanno superato di 210 unità le aperture.

Se analizziamo le attività in positivo, vediamo l’Agricoltura (+0,3%), Sanità e Assistenza (+3%), Alberghi e Ristorazione (+0,7%), Attività immobiliari (+1,3%), Attività Arte – Sport (+2%). Saldo negativo invece per Costruzioni (-1,2%), Commercio (-1,3%), Trasporti (-1,5%) e Attività finanziarie e assicurative (-2,1%).

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