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n nuovo regolamento a tutela dei minorenni che risiedono in Umbria. La Terza Commissione consiliare ha licenziato un atto che aiuta le fasce deboli e stabilisce criteri omogenei per le case d’accoglienza.

di Marcello Guerrieri
26/10/2017
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Nell’ultima seduta, la Commissione Sanità e Servizi sociali, presieduta da Attilio Solinas, ha approvato all’unanimità, la proposta di Regolamento di “Disciplina dei servizi residenziali per minorenni”, rivolta a quelli che si trovano fuori dalla famiglia poiché temporaneamente privi di ambiente familiare idoneo oppure abbandonati, ai minori stranieri non accompagnati e a quelli provenienti dall’area penale.
L’approvazione ha cercato di dare risposte ad un argomento complesso e delicato e che si rivolge a coloro che si trovano fuori dalla famiglia poiché temporaneamente privi di ambiente familiare idoneo oppure abbandonati, ai minori stranieri non accompagnati e a quelli provenienti dall’area penale.
“La proposta scaturisce – si legge nell’atto – dalla necessità di tutelare con efficacia il superiore interesse del minorenne e i suoi diritti in accoglienza etero-familiare disciplinando i servizi residenziali in cui si realizza l’accoglienza dei minorenni, con particolare attenzione al rispetto dei diritti, della risposta ai bisogni, delle relazioni significative, della progettualità di sostegno inclusivo alla crescita e in vista della progressiva acquisizione di autonomia”.
“Un regolamento che dà una risposta a un sistema disarticolato, non perfettamente regolamentato – ha spiegato l’assessore al welfare Luca Barberini – ma i nuovi Lea vengono considerati solo per i casi a bassa e media intensità, non regolamentiamo la ‘elevata complessità’ che, laddove necessario, può trovare risposta in altre realtà”. Il provvedimento non riguarda comunque l’assistenza sociosanitaria residenziale e semiresidenziale, che verrà disciplinata con altro atto, con il quale si rivedrà la classificazione delle varie strutture a sostegno dei minori. Verranno omogeneizzate le tariffe ed i servizi, eliminando quanto possibile, le disparità tra zona e zona, che assumevano anche aspetti rilevanti.
“I minorenni saranno accolti in case-famiglia, comunità educative di pronta accoglienza, con genitore o in gruppi-appartamento, più altri progetti sperimentali che saranno valutati ed eventualmente applicati nel nostro territorio regionale. Per l’inserimento di minori stranieri non accompagnati ci saranno limitazioni percentuali predefinite nelle singole strutture. Saranno i magistrati a provvedere all’inserimento di minori provenienti dall’area penale. Vi sarà una nuova ‘modularità’ nell’accoglienza, con i minori molto piccoli nelle case-famiglia e i ragazzi verso una soluzione diversa, in appartamento”.
Le strutture residenziali in Umbria sono quarantacinque, alcune pubbliche, altre autorizzate: interventi e autorizzazioni sono a carico dei Comuni, quindi delle Zone sociali, mentre i requisiti minimi strutturali sono stabiliti dalle disposizioni ministeriali, che prevedono professionisti presenti in struttura pena la decadenza dell’autorizzazione, che comunque deve essere richiesta di nuovo dopo tre anni.

Tags: Assistenza ai minoriBarberiniservizi residenziali ai minoriUmbria
Marcello Guerrieri

Marcello Guerrieri

Esercita la professione di giornalista da oltre trent’anni: ha esordito con la cronaca locale per la redazione ternana de il Messaggero, per la quale ha anche curato, per un lungo periodo, pure gli aspetti sindacali ed economici delle aziende della provincia di Terni. Collabora tuttora col giornale romano. Ha seguito sin dall’inizio, l’evoluzione dei nuovi media, curando numerosi siti come quello di “Terninrete”

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