Confindustria Umbria: Alunni il nuovo presidente

Si è tenuta questo pomeriggio, al teatro Lyrick di Assisi, la parte pubblica dell’assemblea annuale di Confindustria Umbria. Tra gli ospiti, hanno partecipato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, il presidente di Aspen Italia, Giulio Tremonti, il presidente di Confindustria, Vincenzo Bocccia, il presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.

Ad aprire l’assemblea è stato il discorso del presidente uscente Ernesto Cesaretti. Conclusa la sua relazione e lo spoglio delle schede, è stata annunciata l’elezione del nuovo presidente, Antonio Alunni, che ha tenuto il suo primo discorso dall’entrata in carica. “Mentre il mondo si globalizza, vi è un ritorno alla considerazione delle proprie radici e della propria storia. Noi viviamo in una Regione che ha radici identitarie straordinarie. Come scriveva Plinio il Vecchio, il popolo umbro è ritenuto il più antico d’Italia”.

Tra le tradizioni umbre c’è l’industria: “Radice fondamentale della nostra regione. La straordinaria tradizione artistica e letteraria dell’Umbria non deve farci dimenticare quello che è insieme un fatto storico, ed è realtà vivente da più di un secolo e mezzo. A metà dell’Ottocento, l’industria venne installata e sviluppata in molte parti dell’Umbria. Senza l’industria, l’Umbria avrebbe avuto il destino demografico di alcune delle regioni più sfortunate d’Italia”. C’è un ‘ma’: “Noi imprenditori non possiamo fare nulla se intorno non muta il clima di scetticismo”.

Alunni prosegue: “Noi crediamo fermamente che l’Umbria debba essere all’avanguardia nelle politiche di reindustrializzazione. La crisi del 2008 ha colpito anche noi, abbiamo perso capacità produttive, ma non abbiamo perso lo spirito imprenditoriale e le grandi competenze professionali di maestranze e tecnici”. “Confindustria Umbria chiede alle istituzioni politiche di voler cooperare con noi al fine di individuare quali sono le problematiche maggiormente rilevanti per il nostro territorio, e quali le soluzioni da adottare”.

L’obiettivo è ambizioso: “Vogliamo che l’Umbria diventi la regione più business friendly d’Italia”. La crescita deve essere di tutti i comparti: “Anche del turismo, della cultura, dell’agricoltura d’eccellenza, di servizi avanzati a persone e imprese. Un’industria efficiente e competitiva ha bisogno di un sistema dei servizi di alta qualità, servizi professionali, servizi infrastrutturali e servizi alla persona”.

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