Avviata la raccolta delle foglie di tabacco, che in Umbria a causa della siccità si prospetta inferiore a quella già bassa dello scorso anno nonostante l’aumento della superficie coltivata. Un problema che riguarda tutte le realtà in cui il tabacco viene coltivato. Proprio per questo motivo i rappresentanti di Umbria, Veneto, Toscana, Lazio e Campania dell’Unione italiana tabacchicoltori (Unitab) riuniti il 18 agosto a Città di Castello (Perugia) hanno prospettato di richiedere alle diverse Regioni di proporre al ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali lo stato di calamità naturale, così da poter usufruire delle agevolazioni previste.
In Umbria, come annunciato da Oriano Gioglio (presidente di Unitab), il 25 agosto è programma un incontro con l’assessore regionale all’agricoltura Fernanda Cecchini. “Il problema – sottolinea Gioglio – è che i danni non sono omogenei in tutto il territorio regionale e per questo vorremmo attivare gli stessi meccanismi a livello comunale”.
I rappresentanti di Unitab hanno anche affrontato i problemi della sostenibilità economica di tale tipo di coltivazione; una situazione ancora più pesante in questa stagione proprio a causa della siccità. “Abbiamo dovuto sostenere costi di produzione notevolmente elevati – spiega Gioglio – dovuti, in primo luogo, alle numerose irrigazioni effettuate per poter mantenere fresche le piante di tabacco e arrivare così alla raccolta. Siamo riusciti un po’ ovunque a garantire la salubrità degli appezzamenti, anche se in alcune piccole valli la situazione è più complicata”.
Quello della sostenibilità economica è però un problema strutturale per risolvere il quale, secondo Gioglio, è necessario “dialogare in maniera unitaria con le manifatture e gli utilizzatori finali”. Un dialogo che, come annunciato da Giorgio, partirà a settembre quando Unitab incontrerà “le industrie di trasformazione per far loro presente i nostri costi. Visto che le sigarette si vendono a certi prezzi, vorremmo che almeno i costi che affrontiamo ci siano riconosciuti”. Un dialogo che avviene “alla luce degli accordi di programma, il cui elemento centrale è proprio la garanzia di un equo compenso ai produttori”.
Unitab è pronta a migliorare la qualità del tabacco garantendo, tra le altre cose, la tracciabilità di filiera del prodotto con sistemi di archiviazione dei dati e l’attivazione di un sistema integrato di analisi dei rischi aziendali al fine di garantire la produzione di tabacco integro da sostanze estranee. Maggiore qualità e quantitativi certi per i quali i produttori chiedono però un compenso economico che non sia inferiore a 0,12-0,15 euro al chilogrammo.