Raddoppia la spesa complessiva che l’Inps sosterrà per pagare la “quattordicesima” mensilità ai pensionati che hanno superato il 64 anno d’età e che abbiano un reddito complessivo individuale fino a un massimo di due volte il trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Insomma, una integrazione per pensioni basse o bassissime. E così dagli poco più di 850 milioni di euro si passerà un miliardo e settecento milioni di spesa da parte dell’Inps, che saranno erogati nella mensilità di luglio. Saranno alla fine tre milioni e mezzo i beneficiari, ben un milione e mezzo più dell’anno scorso.
La misura cerca di diminuire la forbice dei pensionati al minimo, di quelli che non hanno molte risorse e che troveranno il prossimo primo luglio un concreto aiuto per superare momenti di difficoltà, per pagare qualche bolletta arretrata, per piccole soddisfazioni personali.
In realtà un ex lavoratore dipendente fino a 15 anni di contribuzione o un autonomo fino a 18 anni di versamenti e con un assegno fino a 1,5 volte il trattamento minimo incasserà 437 euro come somma aggiuntiva per il 2017; se ha oltre quindici anni di contributi e fino a 25 anni di versamenti per il dipendente o oltre 18 e fino a 28 anni per l’autonomo incasserà 546 euro di somma aggiuntiva; chi supera i 25 anni di contributi, che sono 28 per i lavoratori autonomi, incasserà 655 euro di somma aggiuntiva. Comunque i patronati sono a disposizione di tutti i pensionati per capire l’evoluzione del proprio assegno pensionistico.