“Gli anziani della Valnerina devono rientrare al più presto”

Grido d’allarme del sindacato pensionati di fronte all’aumento della mortalità di chi, per colpa del terremoto, è stato sradicato dalla propria abitazione
Sembrerebbe un’affermazione scontata, addirittura banale: “Gli anziani stanno morendo”. Solo che si riferisce alla zona umbra del cratere ed è una denuncia avanzata dal sindacato pensionati della Cgil. Muore soprattutto chi è stato allontanato dalle proprie case, anche quelli che sono stati alloggiati in strutture che sembravano eccellenti come alberghi o “case riparate” sparse sul territorio. L’occasione è stata la “Festa della Libertà”, che è la rivista dei pensionati, che si è svolta l’altro giorno a Norcia. Lì da quei microfoni, Pietro Manzi, direttore sanitario della Usl Umbria 2, l’azienda della Valnerina, ha affermato che “i nostri dati confermano un aumento della mortalità tra gli anziani di questi territori – ha detto il direttore – per questo abbiamo avviato con la Regione un progetto di monitoraggio delle persone anziane fragili presenti nel cratere e del loro reinserimento sul territorio”. Sotto state messe sotto accusa le criticità del dopo sisma ma anche una diversa azione rispetto al sisma dell’Aquila, dove pur con grandi polemiche si è assistito ad un riposizionamento della popolazione a ridosso del nucleo aquilano.
Si ritiene quindi improcrastinabile la necessità di avviare una maggiore partecipazione per le scelte che si stanno facendo in questo periodo e l’esigenza di tutelare tutti ma in pricipal modo i bambini e le persone anziane. La tavola rotonda, organizzata per l’occasione, ha visto confrontarsi la segretaria generale dello Spi Cgil dell’Umbria, Rita Paggio, la segretaria generale dello Spi Cgil de L’Aquila, Loretta del Papa, il segretario generale dello Spi Cgil dell’Emilia Romagna, Bruno Pizzica, il segretario generale della Cgil di Perugia, Filippo Ciavaglia, il direttore sanitario della Usl Umbria 2 Pietro Manzi, il segretario generale della Cgil dell’Umbria, Vincenzo Sgalla e il segretario generale dello Spi Cgil nazionale Ivan Pedretti.
E proprio Pedretti, al termine del confronto, ha preannunciato una giornata di mobilitazione nazionale da mettere in campo subito dopo l’estate “per dare sfogo e sostegno al malessere che si respira in questi territori” e “far ripartire la macchina. Non possiamo stare ancora fermi aspettando che il governo metta insieme Comuni e Regioni, che non si mettono d’accordo tra loro, non convergono su nulla, non spendono nemmeno le risorse destinate”.

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