Domenico Berardi, 35 anni di esperienza uniti alle migliori tecnologie per garantire una vista perfetta

Domenico Berardi

Con i suoi 35 anni di esperienza come medico oculista specializzato in chirurgia oftalmologica, Domenico Berardi può considerarsi un vero e proprio punto di riferimento nel territorio Emiliano per gli interventi al segmento anteriore dell’occhio, ovvero per gli interventi di cataratta, cornea e annessi (palpebra e congiuntiva). Un settore in forte espansione, tanto che per rispondere alle esigenze dei diversi clienti il dottor Berardi opera e riceve in vari centri dislocati tra Parma, Casalmaggiore (Cr), Carpi, Reggio Emilia, Milano e Piacenza.

Nei suoi centri si avvale delle migliori tecnologie per effettuare interventi di cataratta e per correggere i difetti visivi operando con anestesia topica, in pochi minuti e garantendo tempi di recupero veloci. Per un intervento di cataratta, ad esempio, l’operazione si realizza a livello ambulatoriale in soli 6/10 minuti, potendo tornare a casa dopo solo 20 minuti dalla fine dell’intervento. Il giorno dopo il paziente ha già recuperato una buona funzione visiva e spesso può tornare già a lavoro. Diverse le modalità applicate invece per la chirurgia refrattiva, ovvero per la correzione dei difetti di vista. Si possono effettuare Prk, ovvero interventi con laser sulla cornea (dalla durata di 3-4 minuti), Lasik, ovvero interventi che prevedono un pretaglio e il successivo trattamento laser (dalla durata di 10 minuti), o si può effettuare un impianto di lente (Icl) tra iride e cristallino (dalla durata di 15 minuti). I tempi di recupero variano in base all’operazione: 5-6 giorni per la Prk, mentre per gli altri due bastano solo 24 ore.

In questo settore, in costante espansione, la tecnologia ha aiutato molto a velocizzare gli interventi e soprattutto ad abbreviare i tempi per il recupero dei pazienti, “ma – come conferma il dottor Berardi – la manualità e l’esperienza del professionista giocano un ruolo fondamentale per capire le reali necessità e le modalità di intervento in una situazione”. “I pazienti sono svegli e spesso tesi, nonostante l’anestesia all’occhio – spiega Berardi -. E’ importante quindi agire con mano ferma e impostare il software dei macchinari con i dati esatti dell’occhio del paziente e al tipo di protocollo chirurgico che si vuole eseguire.
In 35 anni di esperienza posso dire che i miei pazienti sono tutti soddisfatti. Avere una mano da chirurgo è un vero e proprio dono di natura alla quale poi bisogna aggiungere anni di studio e di esperienza per raggiungere un risultato ottimale”.

Il risultato che Berardi si pone, infatti, non è solo quello di rimuovere il problema di cui soffre un paziente, ma quello di fargli recuperare una vista senza alcuna problematica. Anche nel caso di cataratta, ad esempio, si interviene come se fosse una chirurgia refrattiva, ovvero eliminando l’opacizzazione del cristallino, rimuovendo eventuali difetti refrattivi, compresi quelli senili. In questo senso si stanno sviluppando anche nuove tecnologie. Oggi infatti possono essere applicati dei cristallini artificiali premium, che permettono di mettere a fuoco come se si avesse vent’anni: dopo quest’operazione – che prevede un recupero di sole 24 ore – si eliminerà non solo la cataratta, ma si riotterrà una vista perfetta. “Consiglio quest’operazione a tutte le persone che superano i 50 anni perché è normale che con l’insorgere dell’età arrivino anche problemi alla vista perdendo il cristallino la sua elasticità  – afferma l’oculista -. Effettuando un’operazione di questo genere al posto della Prk, ad esempio, si evitano anche l’insorgere di difetti visivi successivi”.

E’ importante poi effettuare una perfetta anamnesi del paziente. Spesso, infatti, i difetti di vista rappresentano la punta dell’iceberg, le cui cause vanno ricercate in altre patologie come la pressione, il colesterolo, problemi ormonali, tiroide o diabete. “E’ importante eseguire, per una migliore diagnosi, diverse indagini strumentali quali OTC, misurazione della pressione dell’occhio, topografia corneale, contacellule endoteliali corneali ed inoltre – conclude Berardi – comprendere bene le esigenze del paziente, dettate dalle sue attività giornaliere. Ogni persona è fatta in modo diverso, con problemi e reazioni diverse: se si vuole rispondere seriamente alle esigenze dei pazienti è fondamentale conoscerli. Questo è il vero valore aggiunto di un professionista”.

 

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