Il 118 è diventato uno dei “numeri amici” dei cittadini umbri. A dirlo è la Fp – Cgil, che snocciola i numeri: dalla centrale unica 118, in un anno, vengono gestiti 65.000 eventi circa, con un traffico telefonico pari a 400.000 telefonate: “Ci si rivolte all’emergenza sanitaria 118 per vere e proprie emergenze, ma talvolta anche per rassicurazioni o semplici consigli”.
Il sindacato prosegue: “A oggi, l’organico dell’Azienda ospedaliera di Perugia è in grado di rispondere tempestivamente e professionalmente alle richieste di cittadini, con i suoi 48 infermieri, i 28 autisti e gli 11 medici presenti in servizio (per un servizio a livello regionale). Il tutto organizzato all’interno di un protocollo vidimato dalla Prefettura di Perugia con le forze dell’ordine e i vigili del fuoco, sin dalla nascita della centrale operativa, avvenuta il 29 marzo del 1999, e che interessa nella sua applicazione tutto il territorio regionale”.
Dice la Fp – Cgil: “Il soccorso operato dai professionisti della sanità insieme ai vigili del fuoco e alle forze dell’ordine è un cardine imprescindibile di quel percorso complesso e articolato che deve preservare o restituire la salute. Come tutti i modelli organizzativi, anche quello dell’emergenza può essere modificato, migliorato, adattato a eventuali nuove necessità, sempre che gli attori dello stesso protocollo lo ritengano necessario, anche alla luce dell’esperienza lavorativa diretta”.
Il sindacato chiede un confronto “in occasione della predisposizione del nuovo piano sanitario regionale. Dovrà essere un’occasione per fare un passo in avanti verso un servizio sempre più rilevante, e per costruire insieme agli operatori un percorso condiviso, utile al potenziamento e al miglioramento del servizio sanitario regionale, di cui il servizio del 118 è uno dei punti cardine”.