A Terni uno studio medico polispecialistico in grado di seguire i pazienti nelle varie fasi della vita

A Terni il Centro Prevenzione Donna offre ai pazienti, soprattutto donne, tutte le professionalità della medicina (dalla pediatria alla dietologia, dalla ginecologia alla urologia, dalla cardiologia alla ortopedia) grazie alla presenza di diversi medici in un unico studio, specializzati ciascuno in un settore, con una filosofia di cura che li accomuna: mettere il paziente al centro. Il direttore sanitario e fondatore dello studio polispecialistico nato nel 1995, la ginecologa e ostetrica Antonella Paolucci, è la prima sostenitrice della necessità di un approccio olistico nella medicina, poiché “ogni paziente – spiega la dottoressa Paolucci – è prima di tutto persona e ogni cura è l’accompagnamento verso la guarigione con interventi personalizzati ed esclusivi”. 400 mq di struttura nel centro della cittadina umbra, in una nuova sede aperta a dicembre 2016, che, al personale medico e paramedico qualificato, affianca l’erogazione di servizi relativi alla diagnostica per immagini ed esami di laboratorio di ultima generazione, rendendolo un centro alla pari con le più moderne strutture sanitarie europee.

L’esperienza di Antonella Paolucci, acquisita negli anni di collaborazione anche con altre strutture nazionali, ha dato un’impronta allo studio legata alla medicina di genere, con un’attenzione diversa nelle cure verso uomini e donne, che parte soprattutto dalla prevenzione delle patologie femminili nelle diverse fasi della vita di una donna. A partire dalla fase del concepimento, con terapie legate alla fertilità, per le quali lo studio si avvale della equipe medica del centro di Chianciano Salute, i cui specialisti settimanalmente si recano a Terni per fare ambulatorio e seguire pazienti che necessitano di percorsi di fecondazione assistita. Lo studio è in grado di assistere le donne in gravidanza. A seguirle è la stessa dottoressa Paolucci coadiuvata dai suoi colleghi, con supporto ginecologico ed esami dedicati che vanno dalla fase prenatale o neonatale (esami di base, diagnosi neonatali, test genetici sul sangue materno con eventuale ricerca di patologie cromosomiche, amniocentesi, ecografia morfologica o strutturale con ecocardiografia, ecoflussimetria per valutare il benessere fetale e placentare) fino all’accompagnamento, presso la struttura individuata dalla donna, nella fase del parto.  Alla nascita del bambino, ci sarà poi il pediatra per effettuare, anche insieme ai colleghi ecografisti, esami specifici sul bambino, come ad esempio le ecografie pediatriche all’anca. “La medicina ha sempre supportato la donna – aggiunge la ginecologa Antonella Paolucci – fino alla nascita del bambino. Ma in realtà è proprio in quel momento che inizia la fase più delicata, anche dal punto di vista psicologico, poiché le donne non sanno come comportarsi. Ed è per questo che abbiamo ritenuto opportuno attivare servizi medici inerenti alla fase di crescita del bambino che va dai 2 ai 4 anni, in grado di affiancare i genitori nei processi di interazione con il bambino, magari attraverso il gioco, per valutare l’eventuale presenza di disturbi motori o del linguaggio, in molti casi non dettati da difetti genetici ma dal contesto che il bambino vive”.  L’attenzione per la salute delle persone, in questo caso appunto delle donne, arriva fino alla età matura, che va della premenopausa in poi, quando per una donna diventa complesso gestire il cambiamento del proprio corpo e le conseguenze che possono manifestarsi ai vari organi. “La terapia e l’approccio variano da paziente a paziente – precisa Paolucci – Quando ci troviamo di fronte ad una situazione di normalità, se non ci sono casi pregressi di tumore, anche familiare, utilizziamo terapie a base di ormoni in fase di menopausa. In alternativa i trattamenti sono a base di molecole di tipo fitoterapico e dei selettivi ormonali poiché meno dannosi. Questo però solo per ciò che riguarda l’apparato genitale e riproduttivo. Consideri però che la fase della menopausa richiede monitoraggio dello stato del cuore, delle arterie, delle ossa. Per noi tenere sotto controllo l’intera persona è più agevole, grazie allo scambio continuo e alla presenza di colleghi di altre specializzazioni mediche in studio”.

Terapie innovative, collaborazione tra diverse specializzazioni mediche, visione a 360° della persona ma anche attrezzature di ultima generazione fanno la differenza. “Le strumentazioni che utilizziamo, come ecografi tridimensionali e quadrimensionali, ci danno la possibilità di avere un quadro clinico chiaro, quasi come se facessimo una risonanza, ma in assenza di radiazioni. Per ciascuno puntiamo sulla prevenzione e su una conoscenza maggiore del loro corpo, perché significa insegnare alle persone a non ammalarsi. E’ questione di cultura. La differenza nel nostro lavoro la fa la passione – conclude Paolucci – e l’obiettivo di rimanere al passo dei tempi, non per un nostro ego di medici ma nell’interesse esclusivo del paziente”.

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Leggi anche Antonella Paolucci “Curare un paziente significa mettere prima di tutto la persona al centro”

Leggi l’approfondimento Ansa Sono le donne il vero motore della prevenzione medica, anche degli uomini

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