Una tendenza continua, anche inquietante, quella del ribasso del mercato immobiliare italiano, dopo qualche momento di risalita: nelle ultime rilevazioni si è assistito ad una diminuzione di circa il 3,3% del valore degli immobili relativamente a quelli forniti in garanzia al mutuo. Estrapolando si vede che il calo maggiore (7%) è da addebitarsi alle case usate mentre “solo” del 2% per quelle nuove. Facendo un riferimento a partire dal 2010 la diminuzione media è stata del 20%, con picchi maggiori nel Centro Italia, che vede la presenza ingombrante di Roma e dintorni. Tutto questo ha confermato la tendenza della fine dei mutui a basso costo: nello scorso anno si è verificata una ascesa degli interessi sui prestiti per l’acquisto di nuove case, arrivando a livelli che non si vedevano ormai da anni, tendenza che sembra ora inarrestabile. Lo spiega dettagliatamente l’ultima edizione della “Bussola Mutui”, il bollettino trimestrale firmato da “CRIF” e “MutuiSupermarket.it”. Ebbene, a leggere la ricerca, il sistema creditizio ha smesso di giocare al ribasso dopo circa un anno. L’esempio è eclatante per un mutuo di 140 mila euro relativo all’acquisto di un immobile di 220 mila euro, il tasso è passato da 1,55 a 1,70 % con tendenze in aumento.
Verificata anche un’altra tendenza: l’aumento della richiesta gli importi dei mutui, segno che la cautela che si era diffusa negli anni passati, sta pian piano per essere messa da parte. Ora le richieste sono nell’ordine dei 125 mila euro, circa diecimila euro più che in passato; a questo aumento ha fatto riscontro anche l’aumento delle erogazioni che a quasi 115.000 euro, la metà dei quali attraverso i canali online.