C’era una storiella che raccontava Giulio Andreotti, più volte Presidente del Consiglio: “In manicomio vi sono tanti malati che si credono Napoleone ed altrettanti che pensano di risanare le Ferrovie dello Stato”. Una volta: ora invece la società statale che gestisce il trasporto pubblico si è messa addirittura ad acquistare tratte ferroviarie fuori d’Italia, in Inghilterra, l’ultima in ordine di tempo, dove il liberismo sembra imperversare sovrano.
Infatti Trenitalia ha rilevato la National Express Essex Thameside dalla National Express per ottanta milioni di euro: la linea ferroviaria gestisce i collegamenti da Londra a Shoesburyness, sulla costa orientale nella regione del South Essex. A giorni la formalizzazione dopo che tutti i timbri formali da parte del Governo inglese saranno messi.
E’ un’acquisizione di grande importanza, che fa seguito a quella delle ferrovie greche, poi della francese Thello e della tedesca Netinera. Con i suoi duecento milioni di euro di fatturato della linea dell’Essex, la massa dei ricavi all’estero di Trenitalia, sfiora il mezzo miliardo di euro. L’amministratore delegato della società, Barbara Morgante, ha fatto sapere ripetutamente in recentissime interviste che l’incidenza estera di Trenitalia raddoppierà in volume ed in importanza. Tra l’altro sta studiando una “app” con la quale, superando gli schemi dello schematismo della concorrenza, è possibile prenotare anche biglietti di altri operatori. Il digitale sembra una delle chiavi per l’apertura di tantissimi altri mercati europei, aspetto sul quale Trenitalia ha puntato sin dal primo momento in maniera massiccia e sembra avere ben pochi rivali.