Consorzio Italiano Cooperativo Labor: la competitività nella terziarizzazione dei servizi punta su esperienza, innovazione e flessibilità.

Alberto Ortolani

Cosa significa oggi competitività per un’impresa che offre servizi di manodopera? Essere in grado di assicurare beni e servizi in grado di soddisfare le esigenze di un’azienda o di un ente pubblico, conoscendo a fondo le dinamiche del lavoro, investendo nella formazione dei lavoratori e nell’utilizzo di nuove tecnologie, il tutto in un clima aziendale positivo.

E’ così che Consorzio Italiano Cooperativo Labor è divenuto una delle realtà maggiormente rappresentative in Italia nella terziarizzazione dei servizi per enti pubblici e aziende private, soprattutto multinazionali. Una realtà che ha una storia di quasi sessant’anni, da quando è nato il Consorzio nel 1959, passione trasferita da padre in figlio. Quel figlio che ha il nome di Alberto Ortolani, da sempre presidente del Consorzio. Una sede consortile a Roma e quindici cooperative associate in tutta Italia: Lazio, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Campania. Per un totale di 1500 lavoratori impegnati nell’assicurare l’ampia e variegata offerta di servizi che spaziano dalla logistica e movimentazione delle merci (come logistica di magazzino in outsourcing, gestione e conduzione di depositi, parchi containers e impianti di stoccaggio, carico e scarico automezzi, spedizioni, assemblaggio imballaggio, etichettatura) ai trasporti (dal semplice facchinaggio all’autotrasporto merci con automezzi e autista). E ancora servizi di pulizia e manutenzione di aree verdi, aree civili e industriali, servizi di assistenza a fiere e congressi, reception, portineria e centralino.

Servizi e competenze che trovano sponda soprattutto presso le multinazionali, che hanno bisogno di affidabilità, certezza di precisione e qualità del lavoro.  Il Consorzio è certificato UNI EN ISO 9001-2000 e figura nell’Albo dei fornitori di fiducia di importanti Enti Pubblici e di grandi imprese private.  “Affidabilità, precisione, alti standard qualitativi sono caratteristiche che riusciamo a garantire – spiega il presidente Ortolani – grazie alla nostra esperienza, all’evoluzione delle dinamiche del lavoro e dei processi industriali che abbiamo saputo seguire negli anni, puntando sempre su una costante formazione del personale, su un rigido rispetto delle norme sulla sicurezza, investendo sull’innovazione e l’introduzione delle nuove tecnologie nei processi, soprattutto quando si tratta di gestirli direttamente in azienda, di sistemi meccanizzati ed informatizzati a supporto dei servizi offerti. Nella vela, come nell’azienda, si può essere competitivi solo se si è in grado di lavorare in squadra e cooperare, svolgendo al meglio il proprio lavoro e avendo rispetto del lavoro altrui”.

Tutto il sistema si regge sulla cooperazione ben organizzata, con un Consorzio che fa da coordinamento sulle diverse cooperative, sia nella gestione degli appalti che nella direzione organizzativa. E che, stando ai risultati, è positivo. “La logica della cooperazione ci consente di stabilire un rapporto di fiducia e in generale instaurare un clima aziendale positivo – aggiunge Alberto Ortolani – E’ altrettanto importante mettere il lavoratore a conoscenza degli obiettivi che ci poniamo e dei risultati che l’azienda committente si aspetta, quando ci commissiona un servizio. La cooperazione si nutre di confronto e interazione, in termini relazionali e culturali, tecnico-operativi, finanziario-amministrativi, richiede attenzione anche alle storie di vita di ciascuno, non solo mera gestione di servizi. Solo così il lavoratore si sentirà partecipe e maggiormente produttivo”. E la lunga vita del Consorzio e delle storie delle persone che ne fanno parte è testimonianza del filo generazionale che si rinnova non solo a livello direzionale, ma anche tra i soci lavoratori.

Ciò che rende il sistema cooperativo di Consorzio Italiano Cooperativo Labor vincente, soprattutto in tempo di crisi, è saper ascoltare con attenzione ciò che il cliente chiede. E garantire la flessibilità nel lavoro e nei pagamenti. Che significa, per le aziende committenti, non avere costi fissi di gestione ma poter pagare un servizio quando serve e solo sulle prestazioni effettivamente erogate, senza per questo dover rischiare di perderne in qualità del lavoro e produttività”.

 

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