In Italia ora esiste un piano ambizioso: si chiama “Piano nazionale Industria 4.0”, presentato dal governo lo scorso 21 settembre. Tra le parole chiave ci sono tradizioni, specificità territoriali, ricerca, innovazione e tecnologie digitali. Sul piatto il governo ha stanziato 23 miliardi in 4 anni, di cui 13 di incentivi fiscali e 10 di investimenti.
Confartigianato mostra di essere molto soddisfatta dell’iniziativa, che apre le porte alle piccole e medie imprese, senza favoritismi basati sulle dimensioni aziendali e il numero di addetti. Alcuni rappresentanti della stessa confederazione, insieme a Rete Imprese Italia, saranno i garanti della riuscita dell’azione, il cui obiettivo principale è rilanciare la competitività delle Pmi, basata sulle eccellenze dei prodotti.
Il presidente di Confartigianato Giorgio Merletti ha espresso il suo parere molto positivo in questi termini: “Il governo ha recepito le nostre sollecitazioni e ha puntato sulla qualità, sulle competenze, sulle specializzazioni territoriali come fattori competitivi sul mercato globale, indipendentemente dalla taglia aziendale che le realizza… Confartigianato è pronta a percorrere questa strada e a fare la propria parte in un’azione coordinata tra pubblico e privato per ridare competitività alla nostra manifattura”.
Il Piano per ora è solo un’iniziativa governativa, ed è previsto il passaggio in Parlamento per la discussione e l’eventuale approvazione. Si spera in questo caso, come in altri, che i tempi siano rapidi, visto che molte aziende hanno davvero bisogno di aiuti mirati e concreti.